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Donnarumma freddissimo durante i rigori: è stato ‘ibernato’ a 120 gradi sotto zero

Gigio Donnarumma è stato eletto miglior giocatore in assoluto dei campionati Europei vinti dall’Italia, un riconoscimento frutto delle parate strepitose del gigante stabiese durante tutto il torneo, incluse ovviamente quelle decisive nelle lotterie dei rigori contro Spagna ed Inghilterra. Dietro un rendimento così elevato c’è un segreto…
A cura di Paolo Fiorenza
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La grandezza di un portiere si vede quando sventa quei pochi palloni pericolosi che gli arrivano se fa parte di una squadra forte: è esattamente l'identikit dell'Italia di Mancini, squadra votata al gioco ma anche solidissima in difesa. Ebbene Gigio Donnarumma ha fatto esattamente quello che deve attendersi chi difende i pali di una formazione così: ha tolto dagli angolini i tiri diretti sporadicamente verso la porta azzurra, dando una sicurezza granitica all'intera retroguardia.

Poi ovviamente ci sono le parate decisive nelle due lotterie dei rigori, contro la Spagna in semifinale e l'Inghilterra in finale: le manone protese del nuovo portiere del PSG sui tiri di Morata e Saka sono state il manifesto del trionfo dell'Italia agli Europei e sono valse a Donnarumma il premio di miglior giocatore in assoluto del torneo. Nella circostanza il gigante stabiese ha dimostrato, oltre alle doti tecniche e fisiche che son lì tutte da vedere, anche una freddezza glaciale negli attimi che decidono la vita sportiva di un calciatore.

Era peraltro ovvio che Donnarumma fosse così freddo, visto il ‘trattamento' cui è stato periodicamente sottoposto durante gli Europei e che è stato svelato nel corso del docufilm ‘Sogno azzurro, la strada per Wembley'. La battuta viene spontanea nell'osservare Gigio prepaparsi con guanti e fascia protettiva sulla fronte, prima di sottoporsi a crioterapia, ovvero entrare in un'apposita camera per restarci per qualche minuto alla temperatura di 120 gradi sotto zero.

La crioterapia cui sono stati sottoposti gli azzurri nel corso del torneo ha lo scopo di migliorare il recupero fisico e testimonia il grande lavoro fatto anche fuori dal campo per mettere i giocatori nelle migliori condizioni possibili per mantenere alto il livello delle proprie prestazioni. L'urlaccio lanciato da Donnarumma quando entra nella camera e la musica napoletana tenuta a palla testimoniano invece il buon umore sempre presente in casa azzurra: la vera chiave del trionfo dell'Italia di Mancini.

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