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De Laurentiis propone la sua Superlega che ridimensiona la Uefa: “Un torneo con partite secche”

Aurelio De Laurentiis ha parlato nel corso di un’intervista in cui ha sottolineato l’idea di dover cambiare il calcio. Senza mai nominarla “la sua Superlega” avrebbe un’idea ben precisa basata su un torneo in cui le prime sei di un campionato importante e la prima di uno minore giocano contro tutti, partite secche.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Superlega continua ad essere uno degli argomenti più caldi delle ultime settimane. Tornato in auge dopo la sentenza del tribunale provinciale di Madrid che di fatto sottolineava come "Fifa e Uefa non possono giustificare il loro comportamento anticoncorrenziale come se fossero gli unici depositari di certi valori europei", e soprattutto a seguito dei nuovi criteri su cui si fonderebbe il torneo, l'argomento è diventato ulteriormente di stretta attualità. Juventus, Real Madrid e Barcellona con la A22 Sports Management, ovvero la società che si sta occupando direttamente della nascita della Superlega, non hanno mai mollato un progetto fortemente ridimensionato rispetto a quanto stabilito alla sua prima uscita e diventato meno elitario.

Una rivoluzione del calcio che metterebbe fine al monopolio della Uefa in Europa proprio per consentire maggiore libertà di azione ai club per gestire al meglio i propri proventi e allo stesso tempo garantire ai tifosi un calcio più bello ed emozionante. Anche di questo ha parlato Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, a Radio Marte. Il patron degli azzurri ha sottolineato proprio la necessità di trovare una soluzione nei confronti di uno sport che sembra essere meno attraente.

Senza mai nominarla, De Laurentiis ha fatto quasi riferimento alla Superlega prendendo parzialmente le distanze dall'idea che aveva Andrea Agnelli inizialmente, ma condividendone in parte la ragione di quell'idea. "Mi fa molto ridere quando mi danno del visionario – ha spiegato – Ma poi vedo che tutti gli altri continuano a vivere meschinamente una condizione schiava del passato, fatta di Federcalcio, Leghe, Uefa e compagnia bella".

De Laurentiis con Andrea Agnelli ormai ex presidente della Juventus.
De Laurentiis con Andrea Agnelli ormai ex presidente della Juventus.

Il presidente del Napoli sottolinea infatti la sua riflessione sull'attuale momento del calcio: "Noi siamo tutti responsabili dell’allontanamento dei giovani dal calcio perché il calcio non si è mai rinnovato – ha spiegato – Negli anni le cose stanno cambiando, ma non c’è mai un’accelerazione completa". De Laurentiis fa riferimento all'NBA e alla sua incredibile crescita economica che ha portato inevitabilmente dei giovamenti anche allo stesso sport in generale: "Noi stiamo ancora alla Champions, alla Europa League e alla Conference, ma a chi interessa spendere dei soldi per portare la propria squadra a giocare la Conference?". Il concetto del presidente dei campani è chiaro: "Se non ci sono i proventi da investire significa che questo calcio non funziona e chi lo comanda non ha interesse". Ed ecco che senza mai nominarla si inizia a parlare di un qualcosa simile alla Superlega.

"Dissi ad Agnelli che non andava bene perché lui la voleva fare per un’elite – ha spiegato De Laurentiis a proposito dell'idea Superlega nata e morta in pochi giorni nell'aprile del 2021 – Io dico che è sbagliato concedere alla UEFA di incassare milioni che non si sa cosa ne deve fare. Allora mettiamo i soldi sul tavolo e facciamo un torneo in cui le prime sei di un campionato importante e la prima di uno minore giocano contro tutti, partite secche". De Laurentiis articola la sua idea che comunque non è poi così distante dal concetto Superlega: "Allora diventa un campionato che si può giocare tutti i giorni e porta soldi". Il presidente del Napoli cerca di spiegarsi: "Alcune partite non interessano a nessuno – ha detto – Se guardiamo in Inghilterra alcune partite non vengono neanche trasmesse".

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