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De Laurentiis, attacco sessista ad una dirigente della Lega: “Vai a casa ad accudire i figli”

In occasione dell’assemblea con i presidenti di Serie A, il patron del Napoli si sarebbe rivolto ad una dirigente della Lega con una frase sessista: “Lei è una incompetente, vada a casa ad accudire i figli”. Un episodio che avrebbe scatenato la rabbia e l’indignazione di Paolo Dal Pino: subito intervenuto in difesa della donna.
A cura di Alberto Pucci
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Il calcio italiano sta vivendo un momento delicato, e molti dei suoi protagonisti sono spesso protagonisti di uscite fuori luogo o di dichiarazioni particolarmente imbarazzanti. L'ultimo episodio ha a che fare con Aurelio De Laurentiis. Il patron del Napoli, in occasione della riunione con gli altri presidenti della Serie A, andata in scena nelle ultime ore, si sarebbe infatti rivolto verso una dirigente della Lega con una frase sessista: "Lei è una incompetente, vada a casa ad accudire i figli".

Di fronte alle parole inaccettabili del numero uno partenopeo, indirizzate a Viola Fabbri (Chief Operating Financial Office della Lega di Serie A), anche il presidente Paolo Dal Pino si è sentito in dovere di richiamare e redarguire De Laurentiis, a cui ha contestato il "tono inaccettabile" e la gravità delle sue parole.

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La polemica con l'Uefa

Secondo fonti vicine al numero uno azzurro, che sarebbe stato attaccato dalla donna con l'accusa di non aver pagato alcuni ammortamenti relativi ad un giocatore, pare che il presidente del Napoli abbia reagito all'indignazione generale con la frase ‘non ricordo l'episodio e non ricordo di aver offeso nessuno'. Che De Laurentiis fosse particolarmente su di giri, lo si era però capito dalla polemica contro l'Uefa in merito ai contagi riscontrati in Catalogna, a pochi giorni dalla sfida di Champions tra Barcellona e Napoli.

"Io telefono, parlo, chiedo, ma è imbarazzante. Senti arrivare dalla Spagna grandi perplessità e paure e loro fanno gli gnorri. Cosa ci vuole a dire che non si gioca lì ma in Portogallo o altrove? Non capisco perché dovremmo giocare a Barcellona. Sembra di essere a scuola: alla Uefa non c’è nessuno che sa fare impresa coi nostri soldi. Un’altra destinazione? Hanno deciso che si gioca in Portogallo, per l'ottavo mancante potremmo anche noi andare a giocare lì".

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