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Dall’inferno di Kharkiv a Oviedo, una telefonata ha cambiato la vita al giovane portiere ucraino

La storia di Kirill Romanchenko inizia sotto le bombe a Kharkiv. Un angelo custode ha salvato la sua vita e la sua famiglia: Andrij Lunin del Real Madrid gli ha teso una mano nel momento peggiore.
A cura di Maurizio De Santis
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Kirill Romanchenko, portiere 15enne ucraino che gioca nel settore giovanile dell'Oviedo.
Kirill Romanchenko, portiere 15enne ucraino che gioca nel settore giovanile dell'Oviedo.

La vita di Kirill Romanchenko è cambiata grazie a una telefonata. Ogni volta che si presenta nel centro sportivo dell'Oviedo cancella un po' del recente passato. Certe cose non le dimenticherà mai però adesso davanti a sé vede ancora una speranza. A Kharkiv il ragazzo e portiere di 15 anni non avrebbe avuto alcun futuro. Rinchiuso in un bunker oppure in un sottoscala mentre fuori infuriano i combattimenti e i bombardamenti, non sapeva nemmeno se ce l'avrebbe fatta a restare vivo. E chissà fino a quando.

Era in viaggio, in fuga dall'Ucraina in guerra e nemmeno immaginava che il destino aveva in serbo per lui ( e i suoi cari) l'ennesimo cambiamento. Oggi gioca tra le fila dei ‘Carbayones', è il soprannome della società asturiana: c'è arrivato grazie alla sorte che gli è stata amica e al bel gesto compiuto dal connazionale e portiere del Real Madrid, Andrij Lunin. È stato lui a occuparsi di tutto: ha trovato una ‘sistemazione sportiva' a lui e s'è dato da fare anche per i suoi parenti.

Il giovane stremo difensore fuggito dalla guerra ha trovato una sistemazione grazie all'aiuto del connazionale, Lunin.
Il giovane stremo difensore fuggito dalla guerra ha trovato una sistemazione grazie all'aiuto del connazionale, Lunin.

La sua famiglia decise che dal Paese bisognava fuggire e scappare lontano. Ovunque fosse possibile. Ovunque sarebbe stato meglio che restare lì. Infilarono in auto quel che era necessario e iniziarono la lunga traversata dall'Ucraina dell'Est fino alla Spagna: oltre 4 mila chilometri e quasi una settimana di viaggio superando mille peripezie, senza mai voltarsi indietro, col timore di essere respinti alla frontiera in Polonia o restare intruppati nella lunghe code di sfollati. Germania, Belgio e infine la Spagna: sulla tabella di viaggio era cerchiata in rosso una meta, Valencia.

Il portiere dei blancos, Lunin, che ha dato una mano al connazionale scappato dagli orrori della guerra.
Il portiere dei blancos, Lunin, che ha dato una mano al connazionale scappato dagli orrori della guerra.

Poi è arrivata la chiamata inattesa, come nel racconto reso a El Pais dalla madre del giovane calciatore. Aveva un angelo custode e non lo sapeva, la Real Oviedo Foundation s'è occupata degli altri aspetti più importanti per accogliere il giocatore e la famiglia. "Ci ha chiamato Andriy Lunin, il portiere del Real Madrid che aveva giocato nella stessa squadra di Kirill, Metalist Kharkov – ha ammesso Kateryna, 38 anni -. L'allenatore della squadra sapeva che saremmo andati in Spagna e Lunin ci ha detto che a Oviedo ci aspettavano a braccia aperte".

Un gancio in mezzo al cielo. Romanchenko vi si è aggrappato e ha abbandonato l'inferno che aveva intorno a sé. Lunin aveva giocato in prestito a Oviedo nella stagione 2019-2020 e tanto è bastato perché la macchina della solidarietà si mettesse in moto. Oggi Kirill si reca al campo d'allenamento e porta con sé un amuleto in particolare: i guanti del mestiere (e per la vita) del suo portiere-eroe che gli ha teso una mano in mezzo al buio di un sottoscala.

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