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Cuore, carattere e 17 mila tifosi non bastano: Juve femminile ko in Champions con il Chelsea

La Juventus femminile perde 1-2 in casa contro il Chelsea ma esce a testa alta dalla partita della seconda giornata della fase a gironi di Champions League. Bianconere a -1 dalle inglesi e dal Wolfsburg prossimo avversario. Botta e risposta nel primo tempo col pareggio di Bonansea, Blues in vantaggio nella ripresa.
A cura di Maurizio De Santis
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La Juventus femminile perde in casa con il Chelsea nella seconda partita del girone di Champions ma non sfigura. Il risultato finale (2-1) rilancia le inglesi che agganciano il Wolfsburg (5-0 al Servette) in cima al Gruppo A (4 punti) ma le bianconere restano in corsa per la qualificazione. Sono a quota 3, a- 1 dalle tedesche che sono le prossime avversarie in calendario e tutto può succedere. Due le note liete della serata di Coppa nonostante la sconfitta: anzitutto, il pubblico; poi la prestazione della squadra che nel complesso ha destato consensi.

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C'erano circa 17 mila spettatori all'Allianz Stadium di Torino per il match contro le Blues. Un bel colpo d'occhio che ha accompagnato un incontro equilibrato (almeno nella prima parte della gara) e che s'è deciso nella ripresa quando Cuthbert ha sfruttato lo spazio in area juventina lasciato da Risucci e Salvai. L'esito dell'incontro è stato penalizzante ma le note liete non mancano: il carattere ha aiutato la formazione di Montemurro a non mollare mai, reggendo all'urto prevedibile degli attacchi che il Chelsea avrebbe portato provando a dettare subito i ritmi (altissimi); organizzazione tattica e disciplina le hanno permesse di stare in partita sempre, anche quando dopo l'affondo del 2-1 la situazione era compromessa.

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Bonansea fa quel che può ma non basta. È all'attaccante della Nazionale che la Juve si aggrappa e lei non tradisce: dopo il vantaggio del Chelsea tocca all'Azzurra siglare la rete del pareggio con un bel tiro al volo di sinistro. Il boato dei tifosi è una scarica di adrenalina per le bianconere che tornano in campo nella ripresa convinte di fare risultato. È in questo frangente che viene fuori alla distanza la maggiore esperienza delle inglesi: la faranno pesare tutta nell'azione che con Harder porterà al raddoppio. Brivido nel forcing delle bianconere vicine al pareggio con Cernoia che quasi provoca un autogol di Eriksson. Peccato, davvero. Ma la Juve esce a testa alta. È lì, a giocarsi ancora il tutto per tutto.

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