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Conte contro Maresca: cosa è successo nel finale di Udinese-Inter e nel tunnel

Ecco cosa è successo subito dopo Udinese-Inter mentre le squadre rientravano negli spogliatoi. La ricostruzione del finale furibondo che vede protagonisti Conte, l’arbitro Maresca e Oriali: la rabbia del tecnico e del dirigente, espulsi. La frase del direttore di gara che acceso gli animi. La tensione alle stelle all’interno del tunnel degli spogliatoi.
A cura di Maurizio De Santis
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La rabbia di Antonio Conte, espulso. La replica dell'arbitro Fabio Maresca rivolta al tecnico dell'Inter e al dirigente, Oriali, nel tentativo di spiegare le sue decisioni. La ricostruzione del finale (e del post partita) turbolento, nervoso della gara giocata a Udine (finita 0-0) è scandito dal botta e risposta tra allenatore e direttore di gara. Il battibecco continuerà anche nel tunnel della Dacia Arena mentre le squadre fanno ritorno negli spogliatoi ed è in quel frangente che la tensione salirà alle stelle. "Bisogna accettare anche quando non si vince", le parole dell'arbitro che manderanno su tutte le furie – ancora una volta – gli interisti, in particolare Conte. È come gettare benzina sul fuoco dopo quella frase ("sei sempre tu, Maresca… anche al Var… bravo") che dalla panchina viene urlata all'indirizzo dell'ufficiale di gara: Maresca estrae prima il cartellino giallo poi sventola il rosso sotto il naso del tecnico salentino. Poco dopo allontanerà dal campo (rosso diretto) il dirigente, Oriali, sempre per proteste.

La ricostruzione del finale di Udinese-Inter

Per capire cosa è successo in quei minuti di recupero bisogna riavvolgere il nastro e focalizzare l'attenzione sugli episodi precedenti alla gazzarra scatenatasi a fine match. Ad alimentare l'insoddisfazione dell'Inter è un avvenimento in particolare: la mancata espulsione di Arslan (già ammonito) per un fallo commesso su Lukaku. Il calciatore verrà graziato dal direttore di gara e poi sostituito da Gotti per evitare guai peggiori. Il gol annullato a Lautaro Martinez (in posizione di fuorigioco) è l'altro episodio che fa storcere il muso ai nerazzurri.

C'è ancora un altro aspetto che può spiegare il nervosismo di Conte nei confronti di Maresca: in occasione della gara giocata a San Siro contro il Parma il direttore di gara (allora al Var) venne fermato dal designatore Rizzoli assieme all'arbitro Pairetto per la svista clamorosa sul fallo da rigore commesso su Perisic, non sanzionato né segnalato per la revisione dalla cabina di regia.

Tensione all'interno del tunnel degli spogliatoi

Dopo la sfuriata in campo di Conte, supportato da Oriali (anche lui allontanato dal campo), ci sono stati attimi di tensione all'interno del tunnel degli spogliatoi. Gli animi si sono surriscaldati per le parole dell'arbitro che, replicando alle proteste dei nerazzurri, con l'intenzione di ribadire le proprie scelte in campo, si lascia sfuggire: "Bisogna accettare anche quando non si vince". Abbastanza perché il nervosismo provocasse la reazione adirata da parte dell'Inter, con Conte che ha continuato a protestare in maniera ancora più decisa, utilizzando anche parole forti. Solo dopo qualche minuto la situazione s'è calmata quando tutti i protagonisti sono rientrati negli spogliatoi.

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Perché Conte protestava? La giustificazione nelle interviste

Nelle interviste del dopo partita Antonio Conte ha provato a sminuire la portata e la ragione del suo sfogo. Quando gli chiederanno il motivo di tanto nervosismo eviterà ogni riferimento alla conduzione di gara, limitandosi a chiarire: "Non lo chiamerei nervosismo – ha ammesso il tecnico salentino – ma attaccamento. Non eravamo d'accordo sui minuti di recupero concessi. Maresca poteva darne un po' di più. Sembrava troppo poco perché quelli dell'Udinese si accasciavano e perdevano tempo apposta".

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