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Come ha fatto il Benfica a guadagnare mezzo miliardo vendendo solo 4 giocatori (costati briciole)

Il metodo del Benfica che con sole quattro cessioni è riuscito a guadagnare quasi mezzo miliardo di euro. Il club portoghese è stato in grado di generare plusvalenze mostruose.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Enzo Fernandez al Chelsea per 127 milioni di euro. È l'ultima sontuosa operazione di mercato in uscita compiuta da un Benfica diventato sempre più sorprendente. Il club portoghese ha ricevuto sul tavolo un'offerta dei Blues addirittura più alta rispetto alla clausola rescissoria prevista per lasciare partire il giocatore: 120 milioni. Una volontà degli inglesi affinché potessero versare in più rate la cifra complessiva e non tutta in un'unica soluzione. Poco importa al Benfica che solo 6 mesi prima, ovvero l'estate scorsa, aveva comprato il giocatore dal River Plate per soli 14 milioni di euro. L'ennesima plusvalenza da Oscar per i lusitani capaci di vendere negli ultimi 4 anni alcuni dei giocatori che oggi ammiriamo in Europa incassando una cifra complessiva a dir poco mostruosa.

In realtà da tutti questo è considerato proprio il "metodo Benfica" che non solo rivende a un prezzo triplicato i suoi giovani cresciuti nel vivaio, ma ha iniziato anche a comprarne altri possibili talenti all'estero a un prezzo normale per poi rivenderli dopo poco tempo a un prezzo enorme. Fa tutto parte di un progetto ben preciso che oggi è diretto dal presidente del Benfica: Manuel Rui Costa. Dopo l'addio di Luis Filipe Vieira, lo storico presidente in carica dal 2003, è stato proprio l'ex capitano e fantasista della Nazionale portoghese oltre che di Fiorentina e Milan, a prendere in mano le redini della società. La politica però non è cambiata, e anzi, è migliorata con la chiusura di soli 4 affari capace di portare nelle casse dei portoghese quasi mezzo miliardo di euro.

Joao Felix con la maglia del Benfica prima del trasferimento all'Atletico Madrid per 127 milioni di euro.
Joao Felix con la maglia del Benfica prima del trasferimento all'Atletico Madrid per 127 milioni di euro.

"Dipendiamo dallo scambio di giocatori – ha afferma Soares de Oliveira, co-CEO del clun in un'intervista a ‘The Athletic' -. È una sorta di sistema in cui abbiamo giocatori di talento, alcuni provenienti dall'accademia (Dias, Joao Cancelo , Bernardo Silva , Joao Felix, Renato Sanches) e altri che abbiamo acquistato in una fase precedente ( Ederson, Jan Oblak, David Luiz, Darwin Nunez, Luka Jovic, Lazar Markovic, Axel Witsel, Talisca).

Cerchiamo di produrre un flusso di entrate aggiuntivo con questi ragazzi per sostenere gli investimenti che dobbiamo fare con gli altri". Il sistema spiegato da De Oliveira nel corso dell'intervista concesso è molto chiaro: "È abbastanza complicato perché entro la fine della stagione, se c'è una buona offerta molto probabilmente perderai il tuo miglior giocatore – ha spiegato – Ma è anche una sfida coltivare e creare giocatori che avranno successo tra uno, due o tre anni. L'accademia è estremamente importante in questo processo".

Darwin Nunez ceduto per 100 milioni di euro dal Benfica al Liverpool.
Darwin Nunez ceduto per 100 milioni di euro dal Benfica al Liverpool.

Già, perché solo pensando a quanto accaduto nelle ultime sessioni di mercato si può percepire al meglio quanto sia stato straordinario il piano economico del Benfica. Basti pensare che nella stagione 2019/2020 il club portoghese riuscì a vendere per la sorprendente cifra di 127 milioni di euro Joao Felix all'Atletico Madrid. Un investimento importante che nella stessa sessione di mercato, tra le altre cose, vedrà anche la cessione di Jovic, Raul Jimenez e Raul de Tomas rispettivamente a Eintracht, Esapnyol e Wolverhampton per un totale di 83 milioni di euro.

L'annata successiva, quella 2020/2021, di certo non sarà peggiore data la cessione al Manchester City di Ruben Dias per 72 milioni di euro. Decisamente meglio è iniziata invece la stagione 2022/2023 con la cessione da urlo di Darwin Nunez (preso per 34 milioni dall'Almeria) al Liverpool per 100 milioni di euro. Solo 6 mesi dopo i portoghesi ne incasseranno altri 127 per Enzo Fernandez al Chelsea. In totale, per soli 4 giocatori ceduti, il Benfica ha incassato ben 426 milioni che sommati agli 83 di Jovic, Raul Jimenez e Raul de Tomas arriva a 509 milioni di euro.

Enzo Fernandez con la maglia del Benfica durante i suoi primi 6 mesi in Portogallo.
Enzo Fernandez con la maglia del Benfica durante i suoi primi 6 mesi in Portogallo.

Il metodo spiegato dalla società è molto semplice: “Possiamo trattenere i giocatori in tenera età, ma è impossibile trattenerli per sempre – ha spiegato Soares nella sua intervista – Quello che abbiamo fatto finora è cercare di avere una crescita simile a quella dei grandi club (altrove in Europa)". La dirigenza lusitana è stata molto chiara riguardo al suo progetto tecnico in modo da tenere sempre i fondi necessari per poter competere con le big del nostro continente:

"Se crescono del 15%, noi dobbiamo crescere del 15% – dice in riferimento ai giocatori in rosa – Il Portogallo è un paese così piccolo. La quantità di entrate che puoi generare internamente è molto limitata. La maggior parte dei nostri sponsor sono società non portoghesi: Emirates, Heineken Group, Adidas, Repsol. Tra i nostri primi 10 sponsor, abbiamo un'azienda portoghese". Il Benfica oggi sembra essere un'autentica macchina da soldi che si gode i progressi fatti negli ultimi anni e soprattutto può davvero competere con tutti i club del nostro continente senza grossi esborsi economici dalle proprie casse.

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