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Come cambia il calcio in tv con le partite a porte chiuse

Il calcio che verrà sarà totalmente diverso da quello che si è fermato. Stadi blindati, procedure sanitarie ferree, presenze ridotte, distanze sociali, assenza di pubblico. Dovrà cambiare anche la trasmissione televisiva per rendere lo spettacolo più avvincente. Allo studio, una regia diversa, maggior presenza di audio a bordo campo, un commento più articolato e coperture ad hoc per gli spalti vuoti.
A cura di Alessio Pediglieri
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Si riparte. L'Uefa insieme alle 55 federazioni europee ha deciso che il calcio non si fermerà. Ci sono anche delle date, più o meno certe, da parte dei singoli campionati per ritornare in campo e la stessa Uefa ha diramato le soluzioni per definire le qualificazioni alle prossime Coppe. Insomma, tutto lascia pensare che da inizio di maggio ci sia un cammino spedito verso il ritorno alla normalità.

Non mancheranno problemi strutturali, organizzativi, economici. Ai club è stato imposto di seguire un rigorosissimo protocollo sanitario condiviso tra Federazioni, Fifa e Uefa, a tutela della salute dei giocatori e di chi verrà direttamente coinvolto. In Germania, già da alcune settimane si è tornati ad allenarsi con risultati proficui, in altre realtà è questione di giorni. Serviranno centri di allenamento sanificati e ristrutturati per consentire le distanze sociali, stadi isolati e controllati prima durante e dopo gli incontri, con accessi limitati e monitoraggio medico. Senza pubblico.

Come cambia il calcio

Il calcio che verrà sarà un calcio differente, forse più povero di quello lasciato o scorso marzo, di certo cambieranno sostanziali parametri. Mentre gli organi sportivi lavorano su eventuali modifiche da inserire ad hoc (da un maggior numero di sostituzioni a dei time-out per riprendersi dal caldo) anche da un punto di vista televisivo dovranno cambiare diversi parametri. Allo studio dei broadcaster che detengono i diritti del calcio c'è assoluta necessità di rendere più interessante e avvincente una partita che verrà disputata a porte chiuse, senza il classico corollario di pubblico che fa parte integrante di una normale diretta televisiva. Non si potranno riproporre gli scenari desolati dell'ultima giornata di campionato, tra silenzi assordanti e panoramiche desolate, trasformando un evento mediatico in poco più di una partitella amichevole infrasettimanale.

Una regia diversa: meno panoramiche, più dettagli e primi piani

E' per questo che allo studio ci sono già soluzioni che verranno affinate in vista della ripartenza. Tra le grandi realtà che hanno investito sul calcio e sono pronte a rivedere le procedure di messa in onda c'è anche la Espn, che ha indicato alcune tracce da seguire. Evitare totali e inquadrature aperte. Non c'è motivo per riprendere tribune e curve vuote, la regia dovrà sviluppare più primi piani, attenzione ai particolari, rivolgersi alle panchine e al bordo campo per rubare espressioni, movimenti, indiscrezioni. Sia del gruppo che siederà in panchina, sia sui protagonisti in campo, giocatori e arbitri.

Effetto audio: più microfoni a bordo campo e il commento dei giornalisti

Dovrà aumentare anche l'effetto audio. In precedenza si è provato a ricreare artificiosamente il suono del pubblico ma l'idea principale è di intensificare la presenza di microfoni ambientali attorno al terreno di gioco. Ogni frase, commento, rumore dovrà diventare colonna sonora della gara, così come dovranno cambiare i commenti dei telecronisti senza più pause ma mantenendo un ‘continuum' con gli spettatori. Per questo, la tradizionale voce a bordo campo diverrà ancora più importante e presente.

Lo stadio vuoto: dalle coreografie ai teloni pubblicitari

Infine, allo studio anche le modalità di rendere la cornice di uno stadio vuoto meno opprimente. Alcuni impianti appena ristrutturati sono belli anche esteticamente senza pubblico ma la maggior parte appaiono come cattedrali nel deserto. Per questo si stanno studiano coperture ad hoc, con teloni coi simboli dei club o coreografie da parte dei tifosi che celino i seggiolini vuoti. O ancora, permettere agli sponsor e agli investitori, nuovi spazi su cui apporre marchi e slogan pubblicitari.

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