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L’Assemblea di Lega prepara la ripartenza della Serie A: tutti i 20 club hanno detto sì

L’Assemblea di Lega ha confermato l’intenzione di tornare in campo il prima possibile per concludere la stagione regolare 2019/2020. Nessun parere contrario, i 20 club della Serie A hanno espresso una volontà univoca che attenderà adesso l’autorizzazione del Governo e seguirà le direttive di Figc, Fifa e Uefa per assecondare le norme sanitarie e mediche.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Serie A vuole portare a termine il campionato. L'Assemblea di Lega riunitasi nella prima parte di giornata di martedì 21 aprile, ha ribadito il proprio orientamento: tornare in campo e concludere la stagione interrotta agli inizi di marzo, qualora dovesse arrivare l'autorizzazione da parte del Governo. L'intesa è unanime, nessun ‘frondista', nessun voto contrario: tutti e 20 i club della Serie A si sono ritrovati d'accordo nell'aprire le porte al campionato.

Una presa di posizione che segue il lavoro svolto dalla Federcalcio negli ultimi tempi. Ciò che sorprende è che non vi sia stato alcun voto contrario, malgrado pubblicamente alcuni presidenti sarebbero contrari al ritorno in campo. Tra questi, il numero uno del Brescia, Cellino, che aveva dichiarato senza mezzi termini che non avrebbe più schierato la propria squadra per concludere la Serie A.

Dunque, è stata confermata l'intenzione di portare a termine la stagione sportiva 2019-2020, interrotta da oltre un mese sempre sin attesa di sapere tempistiche e modalità che verranno esclusivamente dettate dal Governo. Saranno infatti le istituzioni a consentire lo svolgimento, nel pieno rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza già in atto o secondo ulteriori provvedimenti si deciderà di attuare.

La ‘Fase Due' e le disposizioni da seguire

La ripresa dell'attività sportiva, nella cosiddetta "Fase Due", potrebbe iniziare il prossimo 4 maggio con la ripresa degli allenamenti e avverrà in ossequio alle indicazioni diramate dagli organismi mondiali del calcio – Fifa e Uefa – unite alle disposizioni della Figc, sempre in conformità ai protocolli medici a tutela dei calciatori e di tutti gli addetti ai lavori. Proprio sui protocolli da adottare, domani ci sarà un ulteriore confronto tra istituzioni sportive e governative per assecondare al meglio le richieste delle commissioni mediche.

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