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Calcioscommesse, reato prescritto per Beppe Signori: “Mi hanno rovinato la vita”

Il tribunale di Cremona ha definitivamente archiviato il caso e il giudizio sull’ex attaccante della Nazionale e gli ultimi quattro imputati. “Mi piaceva scommettere, ma l’ho sempre fatto in modo molto leale. Alterare le partite non mi è mai passato dall’anticamera del cervello. Sono stato preso come capro espiatorio”, ha dichiarato Beppe Signori.
A cura di Alberto Pucci
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A distanza di ben nove anni dallo scandalo calcioscommesse, che ha di fatto macchiato la sua luminosa carriera da calciatore, Beppe Signori può finalmente sorridere di fronte alla decisione del tribunale di Cremona, che ha scritto la parola fine al processo nei suoi confronti e in quello degli altri quattro imputati. I giudici hanno infatti definitivamente dichiarato prescritto il reato, facendo tirare un sospiro di sollievo non solo all'ex attaccante di Foggia, Lazio, Bologna e della Nazionale, ma anche all'ex calciatore serbo Almir Gegic, all'ex capitano del Bari Antonio Bellavista, all'ex portiere della Cremonese Marco Paoloni e al corriere Valerio Giosafatte.

Unico a presentarsi in aula davanti ai giudici, ovviamente accompagnato dal suo avvocato, Beppe Signori ha rilasciato dichiarazioni spontanee: "Sono qui per difendere la mia credibilità – ha spiegato – Chiedo solo sia fatta giustizia. Nonostante le mie continue richieste passate, non sono mai stato ascoltato, tranne nell’interrogatorio di garanzia. Eppure secondo l’accusa sarei il capo dei capi dell’organizzazione…".

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L'ultimo atto del procedimento

"Mi piaceva scommettere, ma l’ho sempre fatto in modo molto leale. Alterare le partite non mi è mai passato dall’anticamera del cervello. Mi hanno rovinato la vita. Sono stato preso come capro espiatorio, c’era tutto un interesse mediatico, un nome, il mio e quello di Antonio Conte, che attirava i giornali sull’inchiesta. E’ stato un trauma – ha aggiunto SignoriNon riesco a darmi una spiegazione di questo accanimento. Certo con me non si danneggiava alcuna squadra, non essendo tesserato per alcuna società".

Dopo la sua conclusione, presso il tribunale di Bologna nel luglio del 2019, con la sentenza di non dover procedere nei confronti di 26 imputati su 31, il caso calcioscommesse ed il suo procedimento sono così tornati a Cremona proprio per il giudizio sugli ultimi cinque imputati. Sentenza che è arrivata stamane e che ha chiuso una vicenda triste e dolorosa per Beppe Signori.

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