58 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Calciatore salvato in campo col defibrillatore: “Era morto. O meglio non era più in questo mondo”

Tragedia sfiorata nel campionato di quarta divisione tedesca: il cuore di Steffen Kienle ha smesso di battere all’improvviso, l’intervento tempestivo dei medici gli ha salvato la vita. Il racconto del tecnico è da brividi.
A cura di Maurizio De Santis
58 CONDIVISIONI
Steffen Kienle è il calciatore tedesco salvato in campo dai medici con un defibrillatore.
Steffen Kienle è il calciatore tedesco salvato in campo dai medici con un defibrillatore.

"Era morto. O meglio non era più in questo mondo". Tobias Cramer è il tecnico del VfR Aalen, club che milita nella Fußball-Regionalliga, la quarta serie del campionato tedesco. Le sue parole descrivono in maniera molto efficace il dramma sportivo che la sua squadra ha vissuto e ha rischiato di trasformarsi in tragedia per quanto accaduto a uno dei calciatori.

L'episodio è avvenuto al 67° durante il match contro l'Hoffenheim II. Null'altro fino a quel momento aveva lasciato presagire quel che sarebbe successo. Steffen Kienle crolla all'improvviso sul prato, resta immobile. Ha perso i sensi a causa di un malore. Poco prima era andato a sbattere contro un palo e nell'impatto aveva riportato conseguenze ben più gravi di qualche lividura. Il cuore del 28enne s'è fermato.

L'arbitro, Niclas Zemke, ha visto tutto e capito subito che la situazione era preoccupante. È stato il primo ad avvicinarsi al giocatore, effettuando la manovra per evitare il soffocamento: ha posizionato la lingua in maniera tale che le vie respiratorie non fossero ostruite. Accanto al direttore di gara c'era anche un membro dello staff medico il cui intervento è stato altrettanto provvidenziale: è stato lui a praticare il massaggio cardio-polmonare a Kienle per cercare di rimettere in moto il cuore poi grazie a un defibrillatore è riuscito a salvare la vita al calciatore.

Quel "tum tum" che ha potuto ascoltare mettendo un orecchio sul petto è stato il segnale che Steffen era tornato tra i vivi dopo essere rimasto sospeso in un limbo per qualche minuto. Una scena terribile, che ha riportato alla memoria quella altrettanto raccapricciante che vide protagonista Christian Eriksen della Danimarca. Stesso copione, scandito da angoscia e smarrimento. Stesso lieto fine da raccontare, per fortuna.

"Era morto. O per dirla in un altro modo – ha spiegato Cramer – non era più in questo mondo. L'urto contro il palo deve aver provocato una fibrillazione cardiaca e il cuore si è fermato". Parla dell'episodio come se lo avesse ancora davanti agli occhi. Del resto, come fai a dimenticare certe cose? "I miei ragazzi si sono seduti sul prato e hanno pianto. Anche i giovani dell'Hoffenheim sono rimasti scioccati perché non si erano mai trovati in una situazione del genere".

L'incubo è finito quanto Kienle ha ripreso coscienza ed è stato trasportato in ospedale dai paramedici affinché ricevesse cure ulteriori e sottoposto ad altri esami. Adesso è ancora sotto osservazione ma, alla luce di quanto filtra dall'ospedale, il peggio è passato ed è fuori pericolo.

"Mi dicono che i valori sono buoni e lui è molto lucido. I medici faranno ancora controlli ma da quel che so il suo cuore non sembra aver subito lesioni. Steffen ha solo un forte mal di testa e per questo gli è stata fatta anche una risonanza magnetica alla testa". Il club è rimasto vicino al suo calciatore, la testimonianza di stima e di affetto è stata tale da andare ben oltre la premura per le sue condizioni di salute: gli ha rinnovato il contratto per altri due anni.

58 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views