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Bundesliga vietata ai tifosi per il coronavirus: stadi chiusi fino a fine anno

I nuovi casi di contagio e i focolai emergenti in questa fine d’estate hanno condotto il governo tedesco a vietare al pubblico qualsiasi presenza ad eventi pubblici fino a fine anno. Dunque, anche la Bundesliga si dovrà adattare all’ordinanza e continuare a giocare a porte chiuse senza tifosi sugli spalti.
A cura di Alessio Pediglieri
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Ovunque si stanno registrando nuovi casi di contagio e focolai di coronavirus. L'allarme è dunque salito in questa ultima parte d'estate dove non sono servite a molto ordinanze e richieste di mantenere le normative di sicurezza sulla salute. Poche mascherine, distanze quasi mai rispettate e così il covid 19 ha rifatto capolino. Nella vita di tutti i giorni, così come nel calcio. Basti leggere i ‘bollettini' delle ultime settimane dove sono aumentati esponenzialmente i casi di giocatori che non hanno superato il test trovandosi positivi. Un po' ovunque, tanto che in Germania, il governo è corso subito ai ripari: fino a fine anno non si potrà assistere dal vivo ad alcun evento. Ciò significa che la Bundesliga e tutti gli altri eventi sportivi saranno vietati ancora al pubblico.

Una scelta forte e immediata che il governo tedesco ha deciso di affrontare da subito, con la curva dei contagi da coronavirus che è tornata a salire in modo preoccupante. Fino a fine anno non si potrà assistere ad alcun evento dal vivo e, dunque, anche le partite di calcio continueranno senza tifosi al seguito. La Germania, che per prima era tornata a giocare interrompendo il lockdown, è la prima adesso a varare una scelta che molte altre federazioni stanno rifiutando di accettare: niente pubblico, gli stadi rimarranno off-limit fino a nuove disposizioni.

Una linea che va controtendenza a ciò che si sta cercando di ottenere da più parti, cioè un ritorno del pubblico sugli spalti. Una strada delicatissima e ricca di insidie ma che la stessa Uefa ha già deciso di percorrere confermando ufficialmente l'apertura ai tifosi per la finale di Supercoppa europea del prossimo 24 settembre che si disputerà tra Siviglia e Bayern Monaco. Per l'occasione, lo stadio di Budapest, sede della finale, verrà riempito fino al 30% della sua capacità: una sorta di test per verificare se altri eventi possano essere gestiti nella stessa maniera.

Intanto, i casi di Covid nel mondo del calcio non si contano quasi più. In Inghilterra è scoppiato il focolaio Chelsea con diversi giocatori risultati positivi e con Paul Pogba del Manchester United in quarantena. Ma anche in Italia non si è da meno con diversi club che annoverano giocatori contagiati, dalla Fiorentina al Lecce alla Roma dove, ultimo in ordine di tempo, è stato Perez.

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