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Astutillo Malgioglio premiato da Mattarella, una vita per il calcio e per i bambini più sfortunati

Una vita dedicata allo sport e ai bambini più sfortunati per Astutillo Malgioglio premiato con il titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica.
A cura di Marco Beltrami
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Un nome difficile da dimenticare quello dell'ex portiere Astutillo Malgioglio. Una vita la sua dedicata non solo a difendere i pali delle porte dei campi di calcio, ma anche ad aiutare i piccoli più sfortunati che gli ha permesso nelle scorse ore di ricevere un prestigioso riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il 63enne infatti è stato insignito del titolo di Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Tra le 33 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana consegnate a cittadini e cittadine che si sono distinti per atti di eroismo, per l'impegno nella solidarietà, nel volontariato, per l'attività in favore dell'inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità, del diritto alla salute e dei diritti dell'infanzia, c'è anche quella assegnata ad Astutillo Malgioglio, ex portiere di Brescia, Roma, Lazio e Inter da fine anni '70 a inizi anni '90. L'ex estremo difensore è stato premiato "Per il suo costante e coraggioso impegno a favore dell'assistenza e dell'integrazione dei bambini affetti da distrofia". Un'attività "emozionante e gratificante" portata avanti da sempre, sia durante la sua avventura da calciatore che poi al termine della stessa, tra non poche difficoltà.

16 gli anni vissuti con i guantoni da Astutillo Malgioglio, con 264 partite da professionista. Al suo attivo le esperienze con Bologna, Brescia, Pistoiese, Roma, Lazio, Inter e Atalanta, con all'attivo uno Scudetto vinto da secondo di Zenga in nerazzurro, oltre ad una Supercoppa e ad una Coppa Italia con la Roma. Il "portiere coi baffi" da sempre si è impegnato per aiutare i bambini disabili e questo gli è costato purtroppo anche degli spiacevoli episodi che però non lo hanno mai fermato. A metà anni '80 infatti durante la sua esperienza alla Lazio, fu preso di mira dai tifosi che contestavano la squadra. Oltre al suo passato romanista, anche l'attività solidale di Malgioglio fu criticata in quanto fu considerata motivo di distrazione per lui.

Una situazione che esplose in occasione di un match contro il Vicenza quando venne contestato con cori beceri contro la sua famiglia e i disabili, con Astutillo che aveva appena perso il papà. Quest'ultimo, che protestò anche per uno striscione inqualificabile ("Tornatene dai tuoi mostri"), reagì in malo modo sputando sulla maglia. La vicenda rischiò di mettere fine alla sua carriera ma poi, arrivò l'Inter e le soddisfazioni alla corte di Trapattoni. Chiusa la parentesi nel calcio, il classe 1958 ha potuto dedicarsi quasi a tempo pieno all'aiuto dei bambini affetti da distrofia grazie all'associazione ERA 77 che si occupa di rieducazione psicomotoria di bambini disabili. Un'attività portata avanti tra mille difficoltà: dopo la chiusura nel 1995, Malgioglio andava a casa dei ragazzi per aiutarli. E oggi è testimonial di numerose iniziative benefiche, e si batte con decisione per l'integrazione nello sport fra disabili e normodotati.

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