Zverev mortificato dal fratello Mischa: “La vita è più dura per i bambini in Africa che a Wimbledon”

Lo sfogo di Alexander Zverev dopo l'eliminazione a Wimbledon ha scosso tutti. In tanti si sono espressi sulle pesanti parole del numero tre del mondo, che si è detto in crisi dal punto di vista mentale. Si sente come in un "buco" Sascha, solo nella vita e non solo in campo. Una situazione che sembra abbastanza grave, ma che è stata per certi versi ridimensionata da suo fratello Mischa.
Lo sfogo di Alexander Zverev visto dal fratello Mischa
L'ex tennista, allenatore e commentatore ai microfoni di Eurosport Germania ha sorpreso un po' tutti con parole che minimizzano quello che, a suo dire, è un momento di difficoltà legato alle emozioni a caldo per il tracollo inaspettato a Wimbledon. "Mi manca la gioia in tutto ciò che faccio. Non riguarda necessariamente solo il tennis. Mi manca la gioia anche fuori dal tennis. Anche quando vinco partite, come a Stoccarda o ad Halle, non provo più quella sensazione che avevo una volta". Queste lerano e parole di Alexander Zverev che non devono però essere lette in modo drammatico a detta di Mischa.
Cosa ha detto Mischa Zverev sul fratello
Ai microfoni di Eurosport Germania, infatti, il maggiore dei fratelli Zverev che spesso e volentieri fa capolino nel suo angolo ha dichiarato: "Sascha sta bene. Ha perso ed è triste, deluso, ma sta bene. Fa parte del problema, non è come negli ultimi anni, quando ha subito l'infortunio alla caviglia, quello sì che è stato terribile".
Mischa Zverev ha voluto dimostrare di parlare con cognizione di causa, essendosi confrontato recentemente con il fratello: "Rispetto le sue dichiarazioni, è la prima volta che lo sento dire qualcosa del genere. Abbiamo parlato in questi giorni e sembrava stare bene". Ecco allora che l'ex giocatore ha voluto ristabilire il giusto peso delle cose, dando anche una lezione a distanza bonariamente ad Alexander: "Certo, la vita è dura, ma ci sono milioni di persone che la vivono. Penso che sia molto più dura per i bambini in Africa che per un tennista a Wimbledon".