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Anton e Aleksey Miranchuk, i gemelli più forti del mondo (oggi)

Aleksey e Anton Miranchuk i due fratelli gemelli russi che per anni sono riuscito a vincere qualsiasi cosa con la maglia della Lokomotiv Mosca. La loro è una storia fatta di grande passione per il calcio e di unione fraterna: “Quando non siamo insieme sono triste”. Aleksey oggi gioca con l’Atalanta, ma in passato, il trequartista del club bergamasco e suo fratello Anton, si erano separati solo una volta.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Due gol in due presenze con la maglia dell'Atalanta per Aleksey Miranchuk, fratello gemello di Anton. Entrambi sono stati considerati da sempre le stelle della Nazionale della Russia, che contava molto sul loro talento nei Mondiali casalinghi del 2018. Dopo i disastri del 2016, c'era infatti la volontà di rinnovare con giovani di qualità e la Federazione puntò molto su questi due ragazzi classe 1995 che a 25 anni hanno fatto impazzire il popolo russo. La strada per arrivare al successo parte da molto lontano, dalla periferia di Krasnodar, in Russia appunto, dove la passione per il calcio che accomunava entrambi, ha spinto mamma Elena a sondare il terreno per capire se ci fossero possibilità di farli giocare in una delle più grandi squadre di Mosca.

Detto fatto, Aleksey e Anton vengono presi dallo Spartak e mamma Elena diventa insegnante in un collegio sportivo. I due non si scoraggiano nemmeno quando il club li scarta a 16 anni ritenendoli non adatti fisicamente per questo sport. Da quel momento in poi, fu la Lokomotiv ad approfittarne e a puntare tutto sui fratelli Miranchuk diventati poi nel tempo i leader indiscussi del club per diversi anni.

Il cammino dei fratelli Miranchuk nel calcio

Da quel momento in poi inizierà una storia lunghissima con la Lokomotiv Mosca fatta di successi, vittorie, soddisfazioni di squadra e personale. “Non ho mai visto ragazzi così forti, portali nella capitale” disse il primo allenatore dei fratelli Miranchuk riferendosi alla madre. Il talento di entrambi non è mai stato in discussione ma Aleksey rispetto ad Anton ha sicuramente quel qualcosa in più. In campo si distinguevano alla Lokomotiv per il numero di maglia: l'11 per Aleksey che calcia di sinistro e il 59 per Anton che invece calcia di destro.

L'Atletico Madrid di Simeone ha provato a prenderli entrambi, ma poi non se ne fece più nulla. Ogni discorso sarebbe stato rimandato all'estate del 2020. E infatti l'Atalanta ha approfittato della situazione per portare Aleksey in Italia. Alla Lokomotiv i fratelli Miranchuk anno vinto campionato, coppa e Supercoppa tra 2018 e 2019. Prima del passaggio in Italia, Aleksey e Anton si erano separati solo una volta, nel 2016, quando Anton fu dato in prestito al Levadia Tallin segnando 14 gol in 30 partite.

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Il rapporto tra Aleksey e Anton

"Quando non siamo insieme sono triste” dichiarò tempo fa Aleksey, da sempre legato al fratello e viceversa. "Stiamo insieme da quando siamo nati – continuò nel corso dell'intervista – Sento una connessione spirituale costante con mio fratello e sento che mi manca dopo solo un paio di giorni di distanza". Anton non ha mai risentito dal paragone con Aleksey considerato da sempre più talentuoso. Entrambi rappresentarono la speranza della Nazionale russa ai mondiali casalinghi del 2018 dopo i disastri della Russia all'Europeo del 2016. Riuscirono a mostrare al mondo intero il proprio talento tanto da attirare anche l'attenzione del ricchissimo e blasonato Zenit San Pietroburgo che però non ha potuto nulla contro la volontà dei due giocatori di restare alla Lokomotiv.

Aleksey aveva già fatto notare il suo talento anche lo scorso anno in Champions League realizzando due gol alla Juventus nella fase a gironi: sia all'andata che al ritorno. Quest'anno non è ancora sceso in campo dal primo minuto ma è stato in grado di mettere a segno un gol nella prima gara di Champions dell'Atalanta nella fase a gironi contro il Midtjylland e un altro contro l'Inter che è valso l'1-1 per la squadra di Gasperini. Il popolo della Dea si aspetta molto da Miranchuk per la gioia di mamma Elena e del suo punto di riferimento: il fratello Anton.

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