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Rio 2016: Bacosi e Cainero, mamme pigliatutto

Hanno dominato la finale dello skeet. Oro a Bacosi, alla prima Olimpiade. Argento a Cainero, la campionessa di Pechino 2008. Salgono a 15 le medaglie azzure a Rio.
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Italians do it better. Le mamme lo fanno meglio. Diana Bacosi e Chiara Cainero, "mamma precisione" e la campionessa di Pechino 2008, firmano una doppietta da leggenda. Oro e argento nello skeet e le medaglie azzurre a Rio salgono a 15. La finale tutta italiana è già un successo indimenticabile, con Bacosi che alla fine chiude con 72 piattelli colpiti su 75 contro i 70 di Cainero.

Dopo la prima serie, le azzurre sono a punteggio pieno, a pari merito con la cinese Mei Weng, la migliore nella serie di qualificazione (73 su 75). Il terzetto resta appaiato anche dopo la seconda serie (8 su 8) con l'americana Kimberly Rode, alla fine bronzo, sesta medaglia olimpica per la leggenda di questa specialità, a quota 7, Nella gara di finale, quella che vale l'oro, Bacosi e Cainero si danno la mano prima di entrare in pedana, con un sorriso di gioia già stampato sul viso. Cainero può rimpiangere solo i due errori nelle prime due doppiette. Bacosi allunga 4-2 e mantiene il vantaggio (8-6) anche dopo la seconda serie. Il 15-14 finale, su 16 piattelli, premia la 33enne dell'esercito.

Diana Bacosi e Chiara Cainero festeggiano la conquista di oro e argento a Rio
Diana Bacosi e Chiara Cainero festeggiano la conquista di oro e argento a Rio

E' una rivincita, un sogno che si avvera per la mamma di Mattia che ha scoperto il tiro al piattello da adolescente, accompagnando il padre. A Baku, ai Giochi Europei, nemmeno il record del mondo le era bastato per conquistare l'oro. Si è preparata per Rio riuscendo a dividersi tra il ruolo di atleta e quello di mamma. E nella serie di finale ha dato la miglior dimostrazione possibile del suo motto, "non mollare mai".

Può comunque gioire anche Chiara Cainero, che avrebbe voluto ripetere l'impresa di otto anni fa. “Noi mamme siamo più forti” diceva alla vigilia la prima italiana di sempre a vincere un oro olimpico in questa specialità. Campionessa europea tre anni fa, individuale e a squadre, al quinto mese di gravidanza, la mamma di Edoardo ha lasciato il suo lavoro in un'agenzia di comunicazione a Milano per tornare a Udine. Giornalista pubblicista, è tornata a sparare, perché il primo amore non si scorda mai. E Udine val bene un argento olimpico. Val bene una doppietta da leggenda. L'Italia s'è desta. La vittoria è qui. Nella precisione e nella calma delle mamme italiane.

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