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La pazza idea di Vanessa Ferrari per continuare a vivere il sogno di una medaglia olimpica

Nella scorsa estate Vanessa Ferrari ha raggiunto il suo più grande traguardo da atleta, vincendo un meraviglioso argento al Corpo Libero ai Giochi di Tokyo 2020. Dopo anni di infortuni non vuole fermarsi e guarda a Parigi 2024 nella speranza di far continuare il suo fantastico viaggio nella ginnastica artistica.
A cura di Jvan Sica
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Quando sei in corsa per raggiungere il traguardo più grande possibile, corri, corri e non riesci a guardarti né indietro, perché tutto quello che hai fatto sembra sempre poco rispetto a quello che desideri, né a guardare avanti, ignorando l’età, i segnali del corpo e le usure varie che colpiscono tutti gli atleti. L’obiettivo di un campionato del mondo o ancora di più di una medaglia olimpica è spesso così accecante che annulla i contorni del percorso fatto di fatica, fatica, ancora fatica e speranza. E quando poi sei riuscito a raggiungere quel traguardo? Quando da atleta hai raggiunto l’alloro a cui hai sempre aspirato, allora sì che inizi a guardare ovunque, soprattutto intorno e inizi a vedere le cose come non le avevi viste fino a quel momento.

È quello che è successo a Tania Cagnotto, che ha lottato per un’intera carriera contro la sfortuna, le incredibilmente bravi cinesi, i decimi di punti e la sfortuna per poi ottenere alla fine addirittura due medaglie olimpiche, un argento nel Trampolino sincro con Francesca Dallapè e un bronzo prestigioso nel Trampolino 3m alle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Dopo le vittorie olimpiche, la primissima scelta di Tania è stata subito quella di mollare, ritirandosi nel maggio del 2017. Poteva ancora provare a lottare con le migliori tuffatrici al mondo ma il fisico, la testa e la famiglia richiamavano altre attenzioni. Dopo un po’ di mesi la voglia è tornata a pulsare, l’idea di farsi vedere alle Olimpiadi dalla propria figlia era fortissima e Tania è tornata insieme alla Dallapè. Tokyo 2020, il nuovo obiettivo prefissato, però si è spostato in avanti per colpa del Covid e la meraviglia di un nuovo figlio ha chiuso definitivamente una carriera strepitosa.

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Oggi sta vivendo una situazione simile Vanessa Ferrari, che oggi compie 31 anni, e da pochi mesi ha raggiunto il suo più grande traguardo. Vanessa è stata la prima atleta italiana a laurearsi campionessa mondiale nel 2006, a cui ha poi unito anche un argento e tre bronzi mondiali, otto medaglie ai Campionati europei e cinque vittorie in Coppa del Mondo. Vanessa Ferrari ha cercato e ottenuto tutto, in mezzo a infortuni e sfortune da fermare un tir lanciato in discesa. Lei però non ha mai nemmeno frenato, continuando a spingere sull’acceleratore dell’allenamento per raggiungere il suo grande traguardo, ovvero come per Tania Cagnotto una medaglia olimpica.

La sua prima Olimpiade è stata quella di Pechino 2008, ma la sfortuna inizia a battere la grancassa, facendola arrivare in Cina con una tendinite acuta. Sarà una brutta Olimpiade per Vanessa, che dovrà operarsi al tendine di Achille. Torna con discreti risultati nel 2010 e nel 2011 e si prepara mentalmente ma soprattutto fisicamente per le Olimpiadi di Londra 2012.

In Inghilterra fa una buona gara nell’evento a squadre, contribuendo a far qualificare la squadra italiana al settimo posto, con un complessivo di 168.397, punteggio record per l'Italia. È finalmente in buone condizioni e il suo obiettivo è la finale del corpo libero. Nelle qualificazioni è terza, in finale fa un ottimo esercizio e finisce con gli stessi punti di Alija Mustafina, ancora una volta terza in classifica. Per la regola secondo la quale prevale l'atleta che compie un'esecuzione migliore, rispetto a chi porta un coefficiente di difficoltà maggiore, si classifica però quarta. È la seconda gigantesca delusione olimpica per Vanessa.

La carriera continua tra infortuni alle caviglie, alle ginocchia, la mononucleosi, ancora il maledetto tendine di Achille e si arriva con una forza di volontà senza limiti a Rio de Janeiro 2016. L’obiettivo è ancora una volta il suo attrezzo, il corpo libero. Ancora una volta fa un’ottima esecuzione, però ancora una volta finisce quarta, superata dai due astri americani, Simon Biles e Alexandra Raisman e purtroppo anche dall’inglese Amy Tinkler.

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Il prossimo obiettivo, a 30 anni, tanti per una ginnasta e tantissimi per una ginnasta con la sua storia di infortuni, diventa Tokyo 2020, che diventa 2021 per colpa del Covid. Il traguardo è lì, a un passo, e finalmente Vanessa Ferrari lo raggiunge. Tutte le fiches vanno sul Corpo Libero e stavolta la medaglia arriva. Prima nelle qualificazioni, in finale per fortuna non accade niente di strano e sfortunato e la Ferrari vince una fantastica medaglia d’argento dietro solo all’americana Jade Carey.

Un’atleta come Vanessa Ferrari, così come Tania Cagnotto, il giorno dopo di sicuro si sarà chiesta: “E ora?”. Tania ha cercato di tornare senza più la furiosa voglia di prima, mentre Vanessa sembra avere un pazzo desiderio: Parigi 2024 è più vicino del previsto e allora perché non riprovarci? In fondo sono solo tre anni. In Francia anche i 34 anni saranno vicini, ma di fronte a Vanessa Ferrari anche gli anni si accucciano come cani mansueti. Per lei, che ha messo a bada infortuni tremendi e sfortune clamorose, cosa sono altri tre anni di fatiche e speranza?

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