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Luca Bizzarri e il doppiaggio di Zelensky: “Leggo critiche perché faccio il mio lavoro”

L’attore, che ha doppiato il personaggio interpretato da Zelensky nella sitcom andata in onda su La7, risponde alle critiche mosse a lui e al prodotto in queste ore: “Mi caricano, questa storia andava raccontata”.
A cura di Andrea Parrella
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La sitcom con protagonista Volodomyr Zelensky, Servitore del popolo, è uno dei temi televisivi della settimana. La messa in onda su La7, che ha acquisito i diritti di trasmissione esclusivi in Italia, ha sollevato un dibattito sull'opportunità di mandare in onda un contenuto essenzialmente di tipo comico, con protagonista un personaggio che proprio sulla scia del successo in Ucraina della serie Tv ha deciso di lanciarsi in politica, stravincendo le elezioni nel 2017 e diventando presidente.

Al centro della discussione anche il ruolo di Luca Bizzarri, che è stato scelto da La7 per prestare la voce al personaggio interpretato da Zelensky. Anche l'attore non è stato risparmiato da critiche, alle quali ha risposto in queste ore sui social:

Il mio lavoro è fatto davanti a delle persone, le persone lo guardano, giudicano, e poi applaudono o no. Quindi le critiche o gli elogi su come io lo faccia mi fanno lo stesso effetto da trentacinque anni: gli elogi non so perché mi fanno venire la malinconia, le critiche mi danno la carica. Ma il discorso che vorrei fare è diverso: da qualche giorno leggo le critiche sul fatto stesso che io faccia il mio lavoro, sul fatto che la mia voce racconti una storia che, evidentemente, per alcuni non andrebbe raccontata. Be’, è il motivo che mi ha spinto a dire dì sì. Io non credo nei santi o nelle sante, non ne ho mai incontrato uno, e non credo nel diavolo. So che in qualsiasi storia non ci sono santi e non ci sono diavoli. So anche riconoscere la differenza tra aggressore e aggredito e credo che l’aggressore non abbia mai, e dico mai, buone ragioni per aggredire. Nella sit-com di Zelensky ci sono luoghi che in realtà non esistono più. Probabilmente ci sono persone che in realtà non esistono più. Non credo ci siano motivi migliori per meritare di essere raccontata.

A spiegare le ragioni di questa scelta editoriale era stato il direttore di La7, Andrea Salerno, che in un'intervista a Fanpage.itha motivato la decisione così: "La ragione è semplice, La7 informa e approfondisce e credo che questa serie sia un pezzo di approfondimento, meritevole di raccontare un fatto unico. Anche noi in Italia abbiamo un caso similare, quello di Beppe Grillo, e per noi non è così sorprendente che un comico fondi un partito politico, ma Zelensky ci è riuscito più o meno a partire da quella serie, che si chiama come quel partito che poi gli permetterà di vincere le elezioni, facendolo diventare presidente dell'Ucraina".

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