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Lol 4 - Chi ride è fuori

Tess Masazza in disparte, Guzzanti c’è solo se si esibisce, Forest il migliore: le pagelle di LOL 2

A poche ore dall’uscita delle ultime due puntate di LOL2, c’è già materiale a sufficienza per dare qualche voto al cast, tra conferme, sorprese e delusioni.
A cura di Andrea Parrella
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Dopo il successo debordante e inaspettato della prima edizione, è arrivato da pochi giorni su questi schermi LOL 2 – chi ride è fuori, format di Amazon Prima Video condotto da Fedez e Frank Matano che mette alla prova dieci comici, costretti a non ridere per sei ore. Le prime quattro puntate sono uscite giovedì 24 febbraio, con la coincidenza dello scoppio di una guerra che ha inevitabilmente compromesso l'effetto adrenalinico dell'attesa, mentre le ultime due arriveranno giovedì 3 marzo. I pimi episodi offrono già materiale sufficiente per una radiografia parziale di quello che è successo, chi si è fatto notare in positivo e chi in negativo, chi ha sorpreso e chi ha deluso. Ecco le (personalissime) pagelle di LOL 2.

Virginia Raffaele – voto 7:  Il suo talento incontenibile è un dato di fatto che non va dimostrato, ma lei lo dimostra con il classico da repertorio di Marina Abramovic, origine del meme più efficace emerso dai primi quattro episodi. Non è un dettaglio da poco, dato che, come dimostrato dalla prima edizione di LOL, i meme sono la principale benzina della riuscita di uno show come questo.

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Max Angioni – voto 5: Reduce dal successo dell'ultima stagione di Zelig, Max Angioni è tra gli outsider di questa edizione di LOL. Il comico ha qualche difficoltà ad entrare in sintonia con il gruppo e imporre il suo stile, finendo per accettare con intelligenza il ruolo di pungiball per gli sfottò di Mago Forest. Gli va riconosciuto il merito di provarci e non tirarsi indietro, ma forse quello di LOL non è il suo palcoscenico perché la sua comicità non è esattamente quella che fa ridere i comici (e non è detto sia un difetto).

Corrado Guzzanti – voto 8: È il fuoriclasse di questa edizione, il nome che nessuno si sarebbe aspettato, la cui caratura di mostro sacro della satira è fuori scala rispetto a qualsiasi paragone in Italia. Guzzanti mette in campo le sue maschere più celebri e pop, da Vulvia a Quelo, oltre a proporre numeri divertenti che mettono a dura prova la resistenza degli altri concorrenti. Fattori che vanno sommati alla sua storia e danno sostanza a un voto che è come l'Oscar alla carriera, dato che in questo contesto emerge anche la natura solitaria di un personaggio da sempre restio alla ribalta, quasi intimidito dalla venerazione che gli altri partecipanti mostrano nei suoi confronti, efficace con i suoi personaggi ma osservatore esterno quando è solo Guzzanti. È lì in quanto gigante, ma LOL non è certamente il programma il contesto in cui nuota più a suo agio.

Alice Mangione – voto 6: A dispetto di una gag malriuscita della finta gravidanza, è parte molto attiva nel gioco in queste prime quattro puntate e solo per "colpa" di suo marito Gianmarco Pozzoli si ritrova ad essere la prima eliminata dell'edizione. Senza il passo falso avrebbe avuto ottime chance di arrivare fino alla fine, visto che in diverse circostanze ha preso parte alle gag, strategia che il più delle volte pare dimostrarsi efficace nel proteggere il concorrente dalla risata. Governare lo sketch è meglio che subirlo.

Gianmarco Pozzoli – voto 5: Fatica a trovare il la chiave per entrare nelle dinamiche del gioco e non rischiare di subirle. Probabilmente LOL non è il suo habitat naturale, soprattutto se lo scopo è quello di far ridere colleghi che di professione devono far ridere. Gli va riconosciuto il merito di avere servito su un piatto d'argento a Capatonda la possibilità di una battuta in classico stile Maccio grazie al suo travestimento no-sense da istruttore di tennis altoatesino.

Maria Di Biase – voto 6: sulla fiducia – È con ogni probabilità tra le comiche più divertenti in circolazione in Italia. Nelle prime quattro puntate, al netto di alcune uscite degne di questa innata simpatia, sembra non essere riuscita a rompere il fiato, ma la speranza è che ci riesca con i successivi episodi per sfoggiare tutte le sue qualità ed essere la Lillo della seconda stagione.

Mago Forest – voto 9: È l'elemento indispensabile di questa edizione. Intrattenitore di razza, personaggio dotato di una comicità innata che sembra prescindere dalla messa in scena, si fa carico del ruolo di collante tra la varie parti del cast e instaura con Max Angioni un rapporto che ricorda molto quella tra Elio e Frank Matano nella prima edizione.

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Diana Del Bufalo: voto 7: Le polemiche dei mesi scorso su Diana Del Bufalo avevano bollato negativamente la presenza a LOL di Diana Del Bufalo, che invece sembra galleggiare benissimo in un contesto nel quale la spontaneità deve prevalere sul numero studiato a tavolino. Questa è indubbiamente una sua caratteristica e non c'è dubbio che il numero del finto doppiaggio inglese valga il prezzo del biglietto. Su Eggplant/melanzana sono stato costretto a tornare più volte indietro perché faticavo a crederci.

Tess Masazza – senza voto: Ci ha scherzato su anche lei sui social nei giorni successivi all'uscita di LOL 2. Nelle prime quattro puntate Tess Masazza, come si dice in gergo calcistico, non ha toccato palla. Paga la poca familiarità col mezzo televisivo/piattaforma e il fatto che il travestimento preparato sia andato in frantumi dopo pochi secondi, distruggendo la gag potenziale e costringendola al gioco di rimessa e attendismo. Non è detto che nelle due puntate successive non riesca a trovare la sua dimensione e, chissà, anche arrivare fino alla fine, visto il fine ultimo del gioco che è quello di non ridere, non di essere simpatici. Caratteristica, quest'ultima, che nel suo habitat non le manca, altrimenti non sarebbe lì.

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Maccio Capatonda – voto 7: Non è dirompente come ci saremmo aspettati, ma è suo uno dei meme che più ha circolato in questi giorni, quello della sua espressione nel vedere Lillo-Posaman nella stanza dei cambi d'abito. A dare forma al voto 7 è anche la non barzelletta sul fantasma formaggino che rispecchia perfettamente il suo stile comico ai confini con il surreale. Se è arrivato fino alla quarta puntata, forse potrebbe anche tirarla fino alla fine e giocarsi il titolo di successore di Ciro Priello.

Lillo – voto 8: Non aveva nulla da dimostrare e la sua è una presenza celebrativa, come il vincitore di Sanremo che apre simbolicamente l'edizione successiva. Il numero di Posaman e il cavallo di battaglia "So' Lillo" fanno già parte della ancora breve storia di questo show, che a modo suo ha già fatto storia.

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