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Fred De Palma: “Ero dipendente dal gioco, ho perso tutto quello che avevo”

Il cantante Fred De Palma racconta a Le Iene il periodo più buio della sua vita, quello segnato dalla dipendenza dal gioco. “Ho perso tutto quello che avevo”, è quanto ammette nel suo monologo.
A cura di Stefania Rocco
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Il cantante Fred De Palma ammette per la prima volta pubblicamente di essere stato dipendente dal gioco. L’artista è intervenuto nella puntata de Le Iene in onda martedì 28 marzo con un monologo in cui ha reso nota una parte inedita della sua vita, quella segnata dalla dipendenza, prima dall’adrenalina, dopo dal gioco d’azzardo. “Ho perso tutto quello che avevo”, racconta l’artista guardando dritto in camera.

Il monologo di Fred De Palma a Le Iene

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L’adrenalina è un ormone che serve a migliorare la reattività dell’organismo, preparandolo a reagire in situazioni di pericolo”, così Fred De Palma, comprensibilmente nervoso, ha raccontato quella parte della sua vita in un monologo portato a Le Iene nella puntata , “Sempre che tu sia in grado di percepirlo il pericolo. Altrimenti l’adrenalina diventa un vizio e tu finisci per schiantarti, come è capitato a me”.

Fred De Palma dipendente dal gioco d’azzardo

Quando decidi di vivere una vita col piede sempre schiacciato sull’acceleratore, i rischi devi metterli in conto”, prosegue il cantante, “E se non hai paura della velocità, dell’azzardo e dei tuoi demoni, allora il conto può essere molto salato. Vizio, dipendenza, patologia. C’è stato un periodo della mia vita in cui al gioco ho perso tutto quello che avevo. Tutto. Quando ho capito che il vero rischio non era quello di perdere, ma quello di permeerei era già troppo tardi. Se solo avessi avuto un po’ di paura, un po’ di sano spirito di sopravvivenza. Ma per me sopravvivere è l’antitesi di vivere. Ho sempre cercato il senso delle cose non nel risultato in sé, ma nel brivido che lo precede, nell’attimo prima che vengano girate le carte, nel secondo che separa il paracadutista dal lancio nel vuoto. Sì, forse  è per questo che la sola cosa che mi fa davvero paura è la normalità. E nel mio bisogno di andare sempre più veloce, c’è la necessità di scappare sempre dalle cose normali. In questa corsa più di una volta mi sono schiantato. È vero, mi sono sempre rialzato ma è stato ogni volta più difficile. Oggi, forse, sono più consapevole, più lucido. Sono ancora schiavo dell’adrenalina, ma padrone della mia vita. E sono tornato a scommettere solo su me stesso”.

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