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Drag Race Italia, Elecktra Bionic: “Non volevo essere solo bella, ho vinto senza paura di sporcarmi”

Elecktra Bionic, all’anagrafe Mattia Di Renzo, è la vincitrice della prima edizione italiana di Drag Race Italia. A Fanpage.it: “Volevo dimostrare di non essere solo bella. Farida Kant bravissima ma troppo perfetta, io non ho avuto paura di sporcarmi”.
A cura di Eleonora D'Amore
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Elecktra Bionic, all'anagrafe Mattia Di Renzo, è la vincitrice della prima edizione italiana di Drag Race Italia. Prima assoluta in sfilate, lip-sync e performance tra Ava Hangar, Divinity, Enorma Jean, Farida Kant, Ivana Vamp, Le Riche e Luquisha Lubamba, fisico statuario per quasi due metri di altezza, ha conquistato il podio del talent fenomeno di costume internazionale creato dalla star americana RuPaul. Come premio, Elecktra ha portato a casa una corona con scettro e firmerà la propria collezione MAC Cosmetics di prodotti in edizione limitata, diventando ambassador del brand. Fanpage.it l'ha raggiunta al telefono appena ha staccato dal suo lavoro come onicotecnico in un centro estetico di Torino.

Hai vinto la prima edizione di Drag Race Italia: cosa significa questo per te?

Non ho ancora realizzato, sembra un sogno. È stato un grosso riscatto perché, come drag, ero molto minata dall'essere percepita solo bella, invece nel programma ho avuto modo di farmi vedere a 360 gradi.

Perché Elecktra Baionic?

In realtà, ho sempre detto che se avessi avuto una figlia l’avrei chiamata Electra, però date le circostanze non penso che arriverò al punto di sentirmi padre. Baionic perché il mio è un personaggio che va a ingannare l’occhio di chi guarda, non si capisce mai bene se è un maschio o una femmina. Volevo restituire un senso ibrido anche nella sensualità.

Perché dici che non sarai mai padre? Non adotteresti?

Sì certo, ma resto con i piedi per terra e per adottare un bambino vorrei condizioni di vita stabile. Sarebbe bello essere in coppia per crescerlo, con un sentimento reale. Io ho una nipote bellissima, l’ho vista nascere e crescere, so come si cambiano i pannolini e cosa mi aspetta. Sono pro adozione, anche delle coppie omosessuali, basta che ci sia amore.

Pensi che in Italia prima di questo programma si avesse la stessa percezione del mondo drag?

Assolutamente no. Abbiamo sdoganato il travestitismo lontano dagli abusati concetti di sessualità o prostituzione, mostrando l’arte delle drag e i sacrifici che si fanno per salire su quel palco.

Elecktra Bionic e Farida Kant
Elecktra Bionic e Farida Kant

La finalissima, a conti fatti, era tra te e Farida Kant. In cosa era più forte di te e in cosa ti ha consentito di primeggiare?

Farida è più forte di me lato tecnico, nei campi della moda e della danza. È un costumista, ha una ricercatezza d’effetto, parrucche curate, è una ballerina, insomma è molto brava. Io speravo che di me emergesse il forte spirito libero che mi ha consentito di abbattere qualsiasi tipo di muro: sono un po’ stronza e un po’ camionista, simpatica ma figa, sono sciolta. Questo è arrivato e il non avere look da passerella haute couture non è più stato un limite. Il mio percorso è stato forse più completo perché non ho avuto paura di “sporcarmi”.

Spicca la tua imponente fisicità quanto la tua forte emotività. Tommaso Zorzi ha consigliato di farti curare “l’ossessione per il sedere”. Ce l'hai davvero?

Il mio personaggio è così, è nato a chiappe al vento. Ha sempre indossato costumi trasparenti, corti e osé. Però Elecktra non è solo culo di fuori, ci sono contesti diversi che richiedono outfit adeguati. Va detto che non ho mai scoperto il mio sedere nello stesso modo e, di puntata in puntata, invece di scoprirmi, mi sono coperta, fino all’abito della finale che era in linea con l’eleganza che mi avevano richiesto.

Elecktra Bionic con l'abito della finale di Drag Race Italia
Elecktra Bionic con l'abito della finale di Drag Race Italia

A proposito di corpo, il tuo è pieno di tatuaggi. Qual è quello a cui sei più legato?

Sulla caviglia ho un nome, è Daniel. Era uno dei miei migliori amici, che è morto quando eravamo molto giovani, lui doveva compiere 17 anni e io ne avevo 18. Siamo usciti un pomeriggio, la sera lo hanno investito. L’ho perso dopo 14 anni di amicizia, quindi è stato il mio secondo tatuaggio e non è il più visibile o bello ma sicuramente è quello a cui tengo di più.

Quando ti aggredirono in macchina, vestita da drag insieme alla tua amica, hai riportato segni sul corpo che sono andati via. Quali quelli che sono ancora dentro?

È stato un gesto di difesa non solo per me stesso ma per l’intera comunità. Sono fiero di quello che sono e non mi devo nascondere da nessuno. Sapevo che se fosse capitato a me, sarei stato io a lasciare un segno, nel farli scappare a gambe levate. Così è stato.

Nel programma, le tue compagne hanno ricevuto la visita dei fidanzati e tu della tua migliore amica. L’amore è un tassello che manca?

La mia migliore amica è una rappresentanza di altri amici che ogni giorno mi danno lo stesso sostegno, per me oggi questo è una grande forma di amore. Manca quello relazionale in senso stretto, con un compagno di vita che deve essere un valore aggiunto, altrimenti va bene così.

Elecktra Bionic e la sua migliore amica
Elecktra Bionic e la sua migliore amica

Oggi saresti pronto per una relazione seria?

Dopo una forte batosta, ho scoperto l’amore per me stesso e me lo tengo stretto. Sono due anni che sono solo, da poco ho chiuso una brevissima relazione, ma se arrivasse un sentimento vero, perché no.

Prima make-up artist, poi parrucchiere e ora onicotecnico in un centro estetico. Mattia di giorno, Elecktra Baionic la notte. Quando Mattia ha scoperto Elecktra?

Quando nelle sue mille domande su quanto amasse make up, trucco, parrucco e luci dello spettacolo, a 17 anni andai in una discoteca dove c’erano show drag e iniziai a conoscere quest’arte, innamorandomene follemente. Lì ho capito che era il mio posto.

Oggi vanno d’accordo?

Si, anzi il subentrare di Elecktra è stato quel tocco di sicurezza in più, perché da ragazzo, per esempio, non mi piaceva il mio fisico, lo vedevo troppo femminile, invece adesso con lei ho imparato a guardarmi allo specchio, anche da Mattia, e a dire: “Beh amore, hai un bel corpo”.

Come vivi in un Paese che non approva il ddl Zan?

Vivo con il pensiero che purtroppo siamo in un Paese di ignoranti e di egoisti, che pensano al loro senza considerare la sofferenza che le discriminazioni e le violenze infliggono alla comunità Lgbt+. Continuo a godere della mia libertà, anche se non c’è nessuno che mi tutela, e spero che si sbrini questo ghiaccio velato che persiste su questi argomenti.

Drag Race è servito anche a questo, a coprire i cori da stadio in Senato?

Beh, se loro hanno alzato la voce, noi abbiamo urlato ancora più forte. Sono fiducioso che prima o poi qualcosa cambi. Se non dovesse, continuerò a fare del mio meglio perché cambi.

Quando si è scatenata la furibonda discussione con Enorma Jean, ti sei mostrata contrariata dall’immagine violenta delle drag trasferita ai telespettatori. Pensi che in quella circostanza ci fossero torti e ragioni o si è proprio persa la misura?

Prima ero una testa calda, crescendo ho capito che non serve. Quando si straripa in quel modo lì, si annullano torti e ragioni e tutto diventa too much. Non ho fatto parte di quei teatrini perché non mi rappresentano e non perché sono figa rispetto alle altre, è solo che ho preferito chiarire in privata sede con loro e non trasmettere messaggi diseducativi a casa.

Per un anno sarai testimonial ambassador Mac e avrai una tua collezione make up, ma non hai vinto solo questo. Corona e scettro dove sono adesso?

Non mi fare questa domanda (ride, ndr). So che al momento corona e scettro sono ancora in America e devono arrivare. Non vedo l’ora.

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Passerai sicuramente inosservata…

Li indosserò per fare la spesa, subito.

Cosa vorresti dire all’aspirante Italia’s second Drag Superstar che si presenterà per Drag Race 2? 

Amore mio metticela tutta ma non sarai mai la prima, resterai sempre la seconda.

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