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Franco Di Mare, malato di tumore: “La Rai non risponde, è ripugnante”, le reazioni all’intervista da Fazio

Franco Di Mare è tornato a parlare del tumore che gli è stato diagnosticato, un mesotelioma: “Sono stato a lungo nei Balcani, ogni esplosione liberava nell’aria infinite particelle di amianto. Non potevo saperlo ma avevo respirato morte”. Il giornalista Rai spiega di non aver ancora ricevuto una risposta dalla Rai: “Dovrebbero vergognarsi, è ripugnante”.
A cura di Elisabetta Murina
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Franco Di Mare ha un mesotelioma, "un tumore molto cattivo legato alla presenza di amianto". Il noto giornalista ha parlato per la prima volta della sua malattia ospite di Che Tempo che fa, spiegando a Fabio Fazio di essersi sentito abbandonato dopo la diagnosi: "Tutta la Rai si è dileguata. Io chiedevo di sapere l'elenco dei posti dove fossi stato per chiedere alle associazioni di categoria cosa potessi fare".

Franco Di Mare e le ipotesi sull'origine del tumore

"Ho un tumore che non lascia scampo. Mi resta poco da vivere, quanto non lo so. Però non mollo", ha raccontato Di Mare al Corriere della Sera dopo l'annuncio della sua malattia. Da circa una decina di giorni, respira grazie a un tubicino nel naso, attaccato a una bombola di ossigeno. "Lui ora è il mio polmone, a guardarlo bene assomiglia al robottino di Guerre Stellari", precisa il giornalista. Entrato in Rai nel 1991, Di Mare è diventato in breve inviato di guerra, prima per il Tg2 e poi per il Tg1, seguendo diversi conflitti come la Guerra dei Balcani, quello in Kosovo e poi ancora Africa, Bosnia, Sud America. Per questo motivo, alla domanda ‘perché proprio a me", risponde ricordando la sua carriera:

Sono stato a lungo nei Balcani, tra proiettili all’uranio impoverito, iper-veloci, iper-distruttivi, capaci di buttare giù un edificio. Ogni esplosione liberava nell’aria infinite particelle di amianto. Ne bastava una. Seimila volte più leggera di un capello. Magari l’ho incontrata proprio a Sarajevo, nel luglio del 1992, la mia prima missione. O all’ultima, nel 2000, chissà. Non potevo saperlo, ma avevo respirato la morte. Il periodo di incubazione può durare anche 30 anni. Ero del tutto ignaro del pericolo, sotto quel cielo dei Balcani sempre grigio polvere. Ma era il mio lavoro. 

"La Rai mi ha ignorato, sono stato un dirigente anche io come loro"

Dopo la scoperta della malattia, Di Mare ha chiesto alla Rai di avere "lo stato di servizio, con l’elenco delle missioni, per supportare la diagnosi". Ad oggi, però, nessuna risposta è ancora arrivata, nonostante le numerose sollecitazioni:

Ho mandato almeno 10 mail, dall’ad al capo del personale. Nessuna risposta. Con alcuni prendevo il caffè ogni mattina. Ero un dirigente come loro, direttore ad interim di Raitre. Gli ho scritto messaggi sul cellulare chiamandoli per nome: “Ho una malattia terminale”. Mi hanno ignorato. Ripugnante, dovrebbero vergognarsi. Peraltro il palazzo di viale Mazzini è pieno d’amianto. Sottovoce, ti sconsigliano di appendere quadri al muro.

Le reazioni alla notizia della malattia di Franco Di Mare

Sono diversi i personaggi del mondo della politica e della televisione che hanno commentato la notizia della malattia di Di Mare. "Sapevamo che stavi poco bene, ma non sapevamo che avevi un mesotelioma. Tu che di amianto ne hai respirato tanto. La denuncia su come la Rai ti abbia lasciato solo è senza appello. La tua amarezza è la nostra amarezza", ha scritto in un lungo post su Facebook Sandro Ruotolo, giornalista e senatore del Pd. Anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha voluto esprimere la sua vicinanza al giornalista con un messaggio su X: "Quanto accaduto all'amico e straordinario giornalista, le sue parole, la sua grande dignità, toccano il cuore. Da Napoli tutto il calore e la vicinanza che merita". E anche Alessia Morani, ex sottosegretario all'Economia: "Ha dato una grande lezione di dignità, fossi nei dirigenti Rai mi vergognerei molto".

L'intervista a Che Tempo Che Fa e il racconto della malattia

Dopo un periodo di lontananza, Di Mare è apparso in tv a Che Tempo Che Fa, con un tubicino lungo il viso. "È legato ad un respiratore automatico e mi permette di respirare in modo forzato, ma mi permette di essere qui a raccontare, a parlare con te", ha spiegato a Fabio Fabzio a proposito della sua condizione. Poi la rivelazione della malattia: "Mi sono preso il mesotelioma, un tumore molto cattivo, legato alla presenza di amianto nell'aria e si prende tramite la respirazione di parcelle di amianto, senza rendersene conto". L'ex giornalista Rai ha poi attaccato l'azienda, accusandola di essere sparita dopo la diagnosi, nonostante lui avesse provato più volte a contattarla:

Io chiedevo alla Rai di sapere l'elenco dei posti dove fossi stato per chiedere alle associazioni di categoria cosa potessi fare. Sono spariti tutti. Se io sono arrivato a capire che possano esistere ragioni di tipo legale e sindacale, ma quello che capisco meno pè l'assenza sul piano legale e umano. Queste persone sono sparite, si sono negate al telefono, non rispondevano più a me che pure ero un dirigente. Una cosa per cui trovo un solo aggettivo: ripugnante. 

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