Renzo Arbore: “Mara Venier resti in Rai, solo i suoi show e quelli di De Martino strappano un sorriso”

Punto di riferimento della televisione italiana dall’alto dei suoi 88 anni, Renzo Arbore interviene a proposito della presenza futura di Mara Venier in Rai, anche alla luce della decisione della conduttrice di restare alla guida della prossima edizione di Domenica In. A tal proposito, intervenuto nel corso di una lectio magistralis tenuta presso La Sapienza di Roma, lo showman è stato netto: “Le ho detto di non lasciare la Rai, di non cedere a tentazioni che arrivano da altre parti perché lei e tutte le sue conoscenze con i personaggi sono un patrimonio della Rai ed è ancora un gran piacere vederli e rivederli”. Un incoraggiamento che arriva a poche ore dall’amichevole (?) confronto tra Fiorello e Venier a proposito del futuro della domenica pomeriggio di Rai1.
La benedizione a Stefano De Martino, volto di punta Rai
Il consiglio di Arbore non è solo un segno di stima personale nei confronti di un’artista alla quale è legato da anni di affetto, ma un invito a riconoscerne il valore per la tv italiana. Secondo Arbore, la Rai di oggi ha bisogno di figure come la Venier e Stefano De Martino per continuare a offrire programmi che uniscano intrattenimento e qualità: “Gli unici programmi sorridenti sono Domenica In e gli show di De Martino. Per questo ho consigliato a Mara Venier di non abbandonare la Rai”.
Il confronto con la tv del passato e la stima per Fiorello
Dall’alto dei suoi decenni di esperienza di televisione, Arbore ricorda con nostalgia i tempi in cui la tv era anche una palestra di talenti. “Io alla televisione cerco ancora la vena artistica perché, dico, non sarà la decima forse nemmeno la quindicesima musa, sarà forse la ventesima… Però nel corso degli anni è esistita anche una televisione con delle punte artistiche”, ha analizzato, confrontando quei programmi e quegli artisti con quelli attuali, “Purtroppo però pavento che talenti come quelli che io ho contribuito a scoprire: Marisa Laurito, Bracardi, Marenco, umoristi, improvvisatori di quel tipo temo proprio non ci siano più…”. Ma non tutto è perduto e, se gli si chiede di nominare un erede, non ha dubbi. Il nome è quello di Fiorello: “È molto generoso con me e io lo sono stato con lui perché è un erede effettivamente bravissimo a improvvisare. Adesso è tornato in radio e continua a esercitarsi in questa tecnica che insomma lui stesso dice di aver mutuato un po’ delle cose che facevamo noi. Del resto io stesso ho scoperto la mia vena umoristica facendo la radio”.