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Anna Adamo: “La fascia di Miss Coraggio a Miss Italia non è inclusiva, anzi sottolinea la diversità”

Avvocato, femminista e appassionata di politica, Anna Adamo non ha lasciato che la sua disabilità diventasse un limite. Secondo lei, Miss Italia non sta andando nella direzione giusta per abbattere gli stereotipi sui disabili: “La fascia di Miss Coraggio mettere in risalto la diversità di queste ragazze”.
A cura di Sara Leombruno
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Aggiornamento del 20 ottobre ore 10:38: la redazione di Fanpage.it è stata contattata da Anna Adamo in merito ad una rettifica su parte delle sue precedenti dichiarazioni, rilasciate alla testata Vanity Fair e rese pubbliche dalla suddetta in data 18 ottobre. Di seguito la precisazione di Adamo:

Buonasera, le scrivo perché dopo aver espresso il mio dissenso circa l'assegnazione della fascia di Miss Coraggio da parte della Patron di Miss Italia Patrizia Mirigliani, sono stata contattata dal team nazionale del Concorso e mi è stato spiegato che in realtà le ragazze alle quali viene assegnata la fascia partecipano al concorso come tutte le altre. Magari non arrivano in finale, ma questo non ha nulla a che fare con il regolamento del concorso, che, a differenza di quanto da me sostenuto nelle precedenti dichiarazioni, ammette la partecipazione di ragazze con qualsiasi disabilità. La mia è stata una dichiarazione fatta dopo aver letto cose errate e dopo che mi era stato detto di non poter partecipare alle selezioni in Campania in quanto persona con disabilità che non può indossare scarpe con il tacco. Anche su questo punto mi è stato precisato che il team nazionale non ne sapesse nulla di quanto mi sia stato detto da chi si occupa di fare le selezioni in Campania, perché ciò non corrisponde alle indicazioni della signora Migliani, la quale ammette al concorso ragazze con qualunque tipo di disabilità. Alla luce di tutto ciò, se tutto questo è vero, ritengo sia doveroso scusarmi con la signora Mirigliani per le mie precedenti dichiarazioni e complimentarmi quindi con lei la lodevole iniziativa dell'assegnazione della fascia e soprattutto per l'apertura verso il mondo della disabilità. È doveroso dare alle ragazze con disabilità l'opportunità di partecipare ai concorsi di bellezza, perché queste ultime sono donne come tutte le altre, non sono solo la loro disabilità. Ben venga tutto questo. Ben venga che ha tante ragazze venga data la possibilità che a me, probabilmente per un errore, è stata negata. Grazie Patrizia Mirigliani. Grazie Miss Italia.

La fascia della discordia

Pochi giorni fa una ragazza autistica di 19 anni, Jennifer Cavalletti, è stata proclamata Miss coraggio 2023 dalla patron di Miss Italia, Patrizia Mirigliani. Il riconoscimento è stato voluto dagli organizzatori del concorso per riconoscere un merito alle giovani donne che, nonostante le difficoltà, hanno hanno saputo dare valore alla loro vita. Ma il titolo, che nel 2017 fu assegnato anche a Gessica Notaro, sfregiata con l’acido dall’ex fidanzato, non è stato apprezzato da tutti. Secondo Anna Adamo, una ragazza di 27 anni affetta da tetraparesi spastica, una forma di paralisi che coinvolge contemporaneamente la muscolatura volontaria di tutti e quattro gli arti, è "tutt'altro che inclusivo e non fa altro che sottolineare le diversità". Nei giorni scorsi, durante il programma Tv "Affari Tuoi", la fascia era stata consegnata anche a Ilenia Garofalo, 24enne di Grosseto, viva per miracolo dopo essere stata investita da un'auto.

La critica a Miss Italia

Avvocato, femminista e appassionata di politica, Adamo non ha permesso che la disabilità diventasse un limite per lei. Trova un controsenso il fatto che un concorso dominato dall'idea di perfezione estetica come Miss Italia premi ragazze non per la loro bellezza, ma per la loro diversità, mettendone in risalto la differenza con le altre concorrenti: "La fascia di Miss Coraggio è inadeguata – ha detto in un'intervista a Vanity Fair – perché non fa altro che mettere in risalto la diversità di queste ragazze. Che, in realtà, sono davvero belle e dovrebbero partecipare al concorso per la bellezza, e non per il coraggio che hanno avuto nell'accettare una disabilità o nell'essere riuscite a emanciparsi da un ex pericoloso. Tutto questo, con il coraggio, ha ben poco a che fare. Spesso si accetta una disabilità o ci si libera di un fidanzato violento perché non si ha altra scelta".

La disabilità nei concorsi di bellezza

Il concorso di Miss Italia, così come tanti altri concorsi di bellezza in Italia, non è vietato alle ragazze disabili. La disabilità, però, comprende decine di tipi diversi di limitazioni: cognitive, fisiche, motorie. Come spiegato da Adamo, "la partecipazione è preclusa solo a ragazze con alcune disabilità, ossia quelle che pur deambulando, non lo fanno correttamente e non possono indossare scarpe con il tacco, e a chi è in sedia a rotelle. Sono, invece, ammesse ragazze con altri tipi di disabilità, ad esempio coloro che indossano protesi alla gamba o agli arti superiori, perché deambulano correttamente, rispecchiano comunque quei canoni di perfezione richiesti dai concorsi di bellezza e possono indossare i tacchi, o ragazze che hanno le cosiddette disabilità invisibili, come l'autismo".

Anna Adamo, avvocato e attivista, durante un intervento alla Camera dei Deputati
Anna Adamo, avvocato e attivista, durante un intervento alla Camera dei Deputati

Secondo l'avvocato, se proprio avesse voluto dar vita ad un gesto di inclusione, Patrizia Mirigliani avrebbe dovuto permettere di partecipare al concorso a ragazze con qualunque tipo di disabilità, "o che si sono distinte per qualunque altro motivo nel corso della vita", aggiunge. Proprio per questo, Adamo non ha mai pensato di partecipare a un concorso di bellezza:

Non credo di essere bella, proprio per questo non parteciperei mai. Nonostante ciò, anni fa mi sono presentata ad una selezione di Miss Italia per rappresentare tante ragazze disabili che sono belle, riconoscono di essere tali e vogliono fare questa esperienza. Mi sono presentata alla selezione solo per rappresentare loro che, nonostante desiderino partecipare, non hanno il coraggio di farlo. Purtroppo, però, non è servito a nulla, perché niente è cambiato: il regolamento di Miss Italia è sempre lo stesso.

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