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La storia di A Star is Born, i remake che hanno ispirato il film di Bradley Cooper e Lady Gaga

A Star is Born, il film d’esordio alla regia di Bradley Cooper con lo stesso attore e con Lady Gaga, per la prima volta protagonista in un lungometraggio, è una storia che arriva da lontano. Il primo film è del 1932 – intitolato “A che prezzo Hollywood?” – poi altri quattro remake in cui l’intreccio resta tale: lui porta al successo lei, lui cade nell’ombra e muore in disgrazia.
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A Star is Born, il film d'esordio alla regia di Bradley Cooper con lo stesso attore e con Lady Gaga, per la prima volta protagonista in un lungometraggio, è una storia che arriva da lontano. Una storia che parte dal 1932, data in cui c'è stato il primo film sul tema e che arriva appunto fino al 2018, con il film premiato con l'Oscar per la migliore canzone grazie a Shallow interpretata proprio da Bradley Cooper e Lady Gaga nei ruoli di Jackson Maine e Ally. Si ipotizza che la storia del film, fin dalla sua prima versione, sia ispirata a diversi personaggi di Hollywood, anche se non è confermato che si tratti di una storia vera.

A Star is Born è una storia vera?

Non è confermato che il film A star is Born si tratti di una storia vera, anche se si ipotizza che diversi personaggi di Hollywood abbiano potuto ispirare il racconto. Tra questi la vicenda di Barbara Stankwyck, attrice e ballerina hollywoodiana che nel 1928 convolò a nozze con la star del vaudeville Frank Fay, proprio mentre stava per raggiungere l'apice della sua carriera e, al contrario, quella del marito si stava disintegrando a causa dell'alcolismo. Poi quella di Colleen Moore e del marito alcolista John McCormick.

A che prezzo Hollywood? è il primo film

Nel 1932 George Cukor dirige What price Hollywood? per la RKO, da noi arrivato con il titolo di A che prezzo Hollywood?: è la storia di un regista con problemi di alcool che incontra una cameriera che ha il sogno di diventare attrice. A interpretare la cameriera è Constance Bennett, una delle attrici più amate negli anni '30. Nel film, lui l'aiuterà a trovare il successo mentre cadrà in rovina. E questo è un intreccio che si ripeterà in tutti i film successivi.

È nata una stella nel 1937 con Gaynor e March

Il primo film dal titolo A star is born è diretto da William A. Wellman. Anche in questo caso, la protagonista è una sconosciuta – la contadina Vicki – che raggiunge la città per esaudire il sogno di diventare un'attrice. Incontrerà un attore affermato sull'orlo del baratro, questi l'aiuterà a fare carriera. Ma mentre la popolarità di Vicki aumenta, quella di Norman si arresta definitivamente. Anche qui, gesto estremo di Norman, quello del suicidio, dopo che Vicki lascia la carriera per stare vicino all'uomo che ama e curare i suoi demoni (l'esatto finale anche della versione del 2018). A interpretare l'attrice è Janet Gaynor mentre Norman è Fredric March.

Il terzo remake nel 1954 con Judy Garland e James Mason

Judy Garland e James Mason sono i protagonisti della versione più celebre di È nata una stella. Alla regia c'è ancora George Cukor, che aveva diretto il primo film che ha dato il via a questo genere melodrammatico. Per la prima volta nella sua storia, il film diventa un musical e i due non sono più degli attori ma sono dei musicisti. Anche in questo caso, il finale è tragico: Norman Maine lancia la stella di Ester Blodgett mentre la sua si oscura lentamente. Dopo il matrimonio, lui decide di suicidarsi.

La versione libera e femminista con Barbra Streisand

Passano quarantaquattro anni prima che venga fatta una nuova versione di È nata una stella. Il progetto del 1976 vede Kris Kristofferson e Barbra Streisand grandi protagonisti di una trama significativamente modificata. Resta un musical in chiave ‘hippie' e dalla matrice fortemente femminista, per volere della stessa Barbra Streisand. Erano gli anni delle proteste e dei movimenti femminili, quindi per la prima volta lei non rinuncia alla sua carriera per stare vicino a lui e curare i suoi demoni. Per la prima volta nella storia dei remake di È nata una stella, il protagonista non muore suicida ma in seguito a un incidente.

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