11.625 CONDIVISIONI

Si chiamava Francesco Pinna il giovane operaio morto nell’incidente del PalaTrieste

Giovane operaio ventenne di Trieste che lavorava per pagarsi gli studi all’università: è lui uno degli operai che oggi è rimasto coinvolto nell’incidente del PalaTrieste quando il palco che stasera avrebbe dovuto ospitare il concerto di Jovanotti è crollato uccidendolo.
A cura di Susanna Picone
11.625 CONDIVISIONI
Giovane operaio ventenne di Trieste che lavorava per pagarsi gli studi all'università: è lui uno degli operai che oggi è rimasto coinvolto nell'incidente del PalaTrieste quando il palco che stasera avrebbe dovuto ospitare il concerto di Jovanotti è crollato uccidendolo.

Si chiamava Francesco Pinna il giovane operaio che oggi ha perso la vita nell’incidente avvenuto al PalaTrieste: era uno degli operai rimasto sotto l’impalcatura del palco che stasera avrebbe dovuto ospitare il concerto di Jovanotti e che, invece, si è piegata su se stessa oggi pomeriggio uccidendolo. Altri operai sono rimasti feriti, alcuni anche gravemente, ma lui, Francesco non ha retto al crollo.

Aveva appena 20 anni, era di Trieste e studiava ancora. Per farlo cercava lavoretti nell’ambito del montaggio di queste strutture proprio per aiutarsi con le spese da affrontare. Il primo pensiero del mondo dello spettacolo, dei colleghi di lavoro e delle autorità della zona è andato subito alla famiglia del povero giovane. Il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, lasciando l’impianto dopo un breve sopralluogo ha rivolto il suo primo pensiero alla vittima: “In questo momento il primo pensiero va al povero ragazzo rimasto vittima e alla sua famiglia. Ogni commento è superfluo”, ma necessaria è l’attenzione per eventi di questo genere:

Il palco si era accartocciato su se stesso. Ci vorranno inchieste e perizie per capire le cause e le responsabilità. Cose di questo tipo non possono essere derubricate a fatalità. In Italia gli incidenti sul lavoro sono frequenti. In questo momento non c’è ragione di attribuire responsabilità, per il momento c’è solo tanta tristezza, perchè doveva essere un momento di gioia per i giovani.

Altri commenti sono arrivati dai colleghi di lavoro di Francesco Pinna che hanno manifestato oltre al dolore per la perdita di uno di loro anche tanta rabbia per una morte arrivata in questo modo.

“Non si può morire così, a 19 anni, a 20 anni, per una cosa del genere…”, “no,  non lo conoscevamo, l’abbiamo visto oggi per la prima volta e poi…là sotto…così…”: parole di disperazione e di non accettazione per l’accaduto. Come ha ricordato anche Jovanotti su Twitter questi sono “lavoratori specializzati che amano quello che fanno restando nell’ombra”: gente che, aggiungono i colleghi, lavorano per cinque euro all’ora, che non diventano ricchi, che lavorano un giorno qui e un giorno lì. Compreso il ragazzo che oggi è morto.

11.625 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views