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Sea Watch, nave sequestrata da Guardia di Finanza. I migranti trasferiti a Lampedusa

La nave Sea Watch 3 è stata sequestrata dalla Guardia di Finanza. Dal Viminale nessuna apertura: “La magistratura faccia come crede, ma continueremo a negare lo sbarco. La difesa dei confini deve essere una decisione della politica, espressione della volontà popolare, o di magistrati e ong straniere?”
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: La situazione dei 47 migranti che si trovano a bordo della nave umanitaria della ong tedesca Sea Watch è arrivata oggi pomeriggio a un punto di svolta. Come già accaduto in passato con la nave Mare Jonio, la Guardia di Finanza ha sequestrato la Sea Watch 3. I militari delle Fiamme Gialle sono saliti a bordo della nave, ancorata alla fonda a mezzo miglio a Sud del porto di Lampedusa, proprio per eseguire il sequestro. I militari procederanno inoltre alla denuncia dell'equipaggio all'autorità giudiziaria. Militari della Gdf e della capitaneria di porto hanno poi fatto salire i migranti sulle motovedette per accompagnarli sull'isola.

Dall'imbarcazione sono scesi prima una donna incinta e un disabile, perché bisognosi di cure. Poi gli altri 45 migranti sulla nave sono arrivati a piccoli gruppi su gommoni della capitaneria di porto sul molo del porto di Lampedusa, accolti calorosamente dagli abitanti dell'isola. Le prime persone, fatte salire sui natanti con giubbotto salvagente, dopo la procedura di routine sono state portate al centro di accoglienza dell'isola. È stata la procura di Agrigento, guidata da Luigi Patronaggio, a chiedere di trasbordare i migranti e affidarli alla Questura, andando contro la volontà del ministro dell'Interni Matteo Salvini.

"I naufraghi verranno sbarcati a Lampedusa" nelle prossime ore, aveva detto la portavoce di Sea Watch Giorgia Linardi, sottolineando che "ancora una volta si è dimostrato che i porti dell'Italia non sono chiusi". Linardi ha poi riferito che i pm hanno disposto il sequestro probatorio della Sea Watch 3. "La nave è a disposizione degli inquirenti per verificare se effettivamente c'è un reato da contestare. Siamo molto sereni e sicuri – ha aggiunto – che la giustizia farà il suo corso".

Il Viminale non fa un passo indietro. Secondo il ministro degli Interni Matteo Salvini si tratta di una nave "fuorilegge". "Già in passato abbiamo assistito a sequestri di navi delle Ong poi finiti in nulla. Finché il ministro sono io, nego l'autorizzazione allo sbarco. Se qualche procuratore intende fare il ministro si candidi alle elezioni. Per quanto mi riguarda, anche in caso di sequestro della nave non deve scendere nessuno a terra. Chi la pensa diversamente, se ne assuma la responsabilità", ha sottolineato.

La "magistratura faccia come crede, ma il Viminale continua e continuerà a negare lo sbarco", hanno ribadito fonti del Viminale dopo il sequestro, sottolineando che il ministro Salvini "si aspetta provvedimenti nei confronti del comandante della nave, dal quale è lecito attendersi indicazioni precise su presunti scafisti presenti a bordo". La vicenda della Sea Watch "conferma una volta di più l'urgenza di approvare il decreto sicurezza bis già nel consiglio dei ministri di domani, per rafforzare gli strumenti del governo per combattere i trafficanti di uomini e chi fa affari con loro", hanno aggiunto le stesse fonti. E ancora: "La difesa dei confini deve essere una decisione della politica, espressione della volontà popolare, o di magistrati e ong straniere?".

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