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Scozia, referendum per l’indipendenza. Ultimi sondaggi: “no” in vantaggio

La storia dell’unione tra l’Inghilterra e il Nord del Regno può concludersi oggi. Secondo i sondaggi i secessionisti sono in svantaggio, ma sono molti gli indecisi. Urne chiuse alle 23. Primi risultati solo nella notte.
A cura di Antonio Palma
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23.48 – Secondo i primi opinion poll pubblicati da c'è un discreto abbrivio a favore del "no" come i sondaggi pre chiusura preconizzavano: 54% contro il 46% dei sì. Così dovesse essere la Scozia rimarrebbe legata all'Inghilterra.

23.03 – Urne ufficialmente chiuse. L'affluenza record e alcuni sondaggi che prevedono un lieve vantaggio del no sono i soli dati che il referendum sull'indipendenza della Scozia consegna sino ad ora. Resta una lunga notte di attesa per conoscere il risultato certo.

UPDATE 21.55 – Affluenza da record: 97%, primi risultati nella notte – Ancora un'ora e poi chiuderanno i seggi per il referendum che deciderà il futuro di una nazione. Anzi di un Regno. I sondaggi vedono il "no" al distacco dall'UK leggermente in vantaggio (53% contro il 47% di "sì"), ma la partita è ancora apertissima. Decisivi saranno indubbiamente i voti degli indecisi, che a dispetto del 97% dell'elettorato che si è registrato al voto, si stimano tra l'8% e il 14%. Urne chiuse alle 23, quindi. Ma i primi risultati arriveranno nella notte. L’esito definitivo, invece, dovrebbe arrivare fra le 7 e le 9 di venerdì mattina ora italiana.

AGGIORNAMENTO – Sondaggio: "Secessionisti al 47%, unionisti al 53%" – Nell'ultimo sondaggio di Ipsos Mori, i secessionisti (quindi il fronte dei "Sì") raggiungono il 47%, mentre gli unionisti sono in vantaggio col 53%, se si escludono gli indecisi. Nella stessa rilevazione è emerso che il 46% degli stessi scozzesi prevede una vittoria del "no", mentre il 30% del "sì". Gli opinion polls che hanno chiuso la campagna dicono: 52% "No" e 48% "Si", con il solo istituto Icm che vede un margine più ‘positivo' per i secessionisti: 49% contro  l 51% degli unionisti.

Dopo giorni intensi di appelli da parte dei due comitati, per la Scozia è arrivato il momento di scegliere il suo futuro come Nazione. Oggi infatti si vota per il referendum sull'indipendenza che potrebbe sancire in definitivo addio a Londra e la fine del Regno Unito come lo abbiamo conosciuto fino ad ora. Le urne saranno aperte a partire dalle 8 e il voto proseguirà per tutta la giornata fino alle 22. Dopo la chiusura dei seggi si passerà allo spoglio delle schede che dovrebbe iniziare intorno alle 23, l’esito finale dovrebbe arrivare invece venerdì in prima mattinata. In tutto sono 4 milioni e 410.288 le persone chiamate ai seggi per fare la loro scelta, cioè tutti i residenti in Scozia di età superiore ai 16 anni. Per la consultaizone elettorale ben 4 milioni e 285.323 si sono già registrati, manifestando l’intenzione di andare a votare e dimostrando l'elevata attenzione attorno al tema.

Attesa per il referendum scozzese in tutto il Regno Unito

In tutto il Regno Unito del resto c'è molta ansia per il referendum sull'indipendenza della Scozia soprattutto per l'enorme incertezza del risultato finale sancita dai continui sondaggi elettorali. Le rilevazioni di opinione in effetti hanno ribadito il testa a testa tra i No e i Sì all'indipendenza della Scozia e sicuramente il risultato si deciderà sul filo di lana, come ha ammesso anche il responsabile del "Better Together", il comitato degli unionisti. Dopo un primo scavalcamento dei Sì all'indipendenza, gli ultimissimi sondaggi alla vigilia del referendum davano in vantaggio i No di stretta misura. In realtà resta anocra un bella fetta di indecisi che potrebbe decidere effettivamente le sorti della Scozia e del Regno Unito.

Ancora molti indecisi sull'indipendenza della Scozia

Quelli che ancora non hanno preso una posizione netta sull'indipendenza della Scozia sono calcolati tra l’8% e il 14%, una percentuale importante dunque, anche per questo è soprattutto a loro che si sono rivolti gli ultimi appelli dei due comitati. Il leader dell’Snp, l’indipendentista Alex Salmond, si è rivolto agli scozzesi con una lettera aperta in cui ha chiesto a tutti di mobilitarsi ricordando che "Il futuro della Scozia, del nostro paese, è nelle nostre mani". Per gli unionisti, l'ex primo ministro laburista Gordon Brown ha rivolto un forte appello patriottico ricordando che "La Scozia non appartiene ai nazionalisti, ai politici, ad Alex Salmond, ma appartiene a noi", ed ha avvertito sui pericoli di una separazione come "il futuro della moneta e il rischio di un default".

 

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