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Violentata dal patrigno da quando aveva sei anni: “La mia vita un incubo”. Pedofilo a processo

L’uomo, un 50enne di Terracina, è stato arrestato e si trova nel carcere di Rieti. Le violenze sono andate avanti per quindici anni.
A cura di Natascia Grbic
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(La Presse)
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Un uomo è finito a processo con l'accusa di aver violentato per quindici anni la figlia della compagna. Le violenze sono cominciate quando la piccola aveva sei anni e si sono protratte fino a quando ne aveva diciannove. L'uomo, un 50enne che si trova recluso nel carcere di Rieti e che ieri è stato accompagnato a piazzale Clodio dai secondini, nega le accuse e dichiara di non aver mai toccato la ragazza. A puntare il dito contro di lui però, anche l'ex moglie, che ha testimoniato di come fosse solito fotografarla contro la sua volontà. A riportare la notizia, Il Messaggero.

Le violenze nei confronti della ragazza sono cominciate quando aveva sei anni. Per l'accusa, il 50enne ha approfittato dello "stato di inferiorità fisica e psichica" della ragazzina, che per paura non ha mai denunciato né raccontato nulla alla madre, che sarebbe stata all'oscuro di tutto. Dopo alcuni anni, è riuscita a raccontare l'incubo che il patrigno le faceva vivere da anni. La ragazza, insieme alla madre, è andata a sporgere denuncia, e al termine delle indagini l'uomo è stato arrestato. Lo hanno portato nel carcere di Rieti, dove è tuttora recluso.

Secondo l'accusa, non solo il 50enne avrebbe abusato fisicamente della ragazzina in più occasioni, ma avrebbe anche diffuso delle sue foto modificate online. Dopo averla fotografata al mare in costume e pareo, avrebbe modificato le immagini eliminando i vestiti, e diffondendole via mail. Sull'oggetto, la scritta "La figlia di M".

In aula ha testimoniato anche l'ex moglie dell'uomo: la donna ha dichiarato che anche con lei era solito farle foto di nascosto e che diverse volte le aveva usato violenza. Più volte si sarebbe recata in ospedale, ma non sarebbe stata creduta.

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