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Vaccini Covid da medici di famiglia nel Lazio partono a rilento, solo poco più di 1000 al giorno

Nei primi due giorni le dosi di vaccino anti Covid ordinate e somministrate dai medici di famiglia sono state circa tremila, quindi 1500 al giorno. Poche, rispetto alle previsioni. La Regione Lazio ha ammesso in una nota: “Stimiamo che per andare a pieno regime occorra almeno una settimana di tempo”.
A cura di Enrico Tata
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Dal primo marzo sono cominciate le vaccinazioni Covid all'interno degli studi dei medici di medicina generale del Lazio. Nei primi due giorni le dosi ordinate e somministrate sono state circa tremila, quindi 1500 al giorno. Ogni medico può ordinare le dosi attraverso una piattaforma messa a loro disposizione dalla Regione Lazio e ritirare i vaccini per somministrarli ai propri assistiti. La prima fornitura sarà di 80mila dosi che in teoria avrebbero dovuto essere distribuite ai 4mila medici di famiglia che hanno aderito al bando della Regione. Sono poche, quindi, le somministrazioni effettuate e la stessa Regione Lazio ha ammesso: "Stimiamo che per andare a pieno regime occorra almeno una settimana".

Dal primo marzo i medici di famiglia possono chiamare telefonicamente, così si legge, nell'accordo firmato tra Regione Lazio con tutti i sindacati di categoria, "i pazienti in condizione di estrema vulnerabilità che non siano stati contattati dalle strutture dove sono in cura o che non si siano già prenotati; le persone nella fascia d'età tra i 18 e i 65 anni, a partire dai nati nel 1956 e, a seguire, secondo gli anni di nascita successivi".

Ciascun medico aderente alla campagna, si legge ancora sul documento, "arruolerà, tra i propri assistiti, coloro che sono eleggibili alla vaccinazione, secondo le indicazioni del calendario vaccinale vigente e utilizzando la tipologia di vaccino indicato per la specifica categoria compatibilmente con la disponibilità del prodotto". Le vaccinazioni verranno svolte "presso l'ambulatorio del Medico di famiglia (MMG)/Studio Medico Associato(UCP)presso il domicilio dei pazienti non autosufficienti che non sono in grado di raggiungere in maniera autonoma lo studio medico o un altro punto sanitario di vaccinazione".

Come funziona la vaccinazione Covid dal medico di famiglia

I medici di famiglia possono chiamare telefonicamente per la vaccinazione dal primo marzo i pazienti con 65 anni e 64 anni (ad aprile, o prima, dipende dalle dosi, si passerà ai 63enni e 62enni e così via). Chiameranno anche le persone estremamente fragili loro assistite che non abbiano già prenotato autonomamente (lo possono fare dal 4 marzo), oppure che non siano state vaccinate presso le strutture che le hanno in cura.

Da lunedì 8 marzo, si ricorda, i 65enni e i 64enni potranno anche prenotare autonomamente la vaccinazione, cioè senza passare dal medico di famiglia, sul sito dedicato alle prenotazioni ed effettuare la somministrazione presso un centro vaccinale. Il vaccino in entrambi i casi sarà quello di AstraZeneca.

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