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Trapper Saor morto per overdose: a processo lo spacciatore che gli ha venduto la droga

Simone Di Giannantonio, 42 anni, è finito a processo per morte come conseguenza di altro reato, con l’accusa di aver fornito il mix letale che ha ucciso di overdose il trapper Saor.
A cura di Alessia Rabbai
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Il trapper Saor
Il trapper Saor

È finito a processo Simone Di Giannantonio, lo spacciatore quarantaduenne, che ha venduto la droga al trapper, tatuatore e writer Christian Ballena, in arte Saor, morto per overdose e ritrovato in via Anassimandro all'alba del 19 maggio del 2019. Ad essere rinviato a giudizio con l'accusa di morte come altro delitto, come riporta Il Corriere della Sera è colui il quale avrebbe fornito al ventinovenne peruviano il mix di sostanze stupefacenti di eroina, cocaina e fentanyl. Di Giannantonio invece di chiamare aiuto provando a salvarlo, avrebbe provato a disfarsi del corpo, trascinandolo fuori dalla sua abitazione e abbandonandolo in strada. Il processo durante il quale dovrà rispondere delle accuse a suo carico inizierà il 4 aprile del 2023. I famigliari di Christian Ballena con l'avvocato Alessandro Ruggiero si sono costituiti parte civile.

La morte del trapper Saor

Secondo quanto ricostruito durante le indagini che la Procura ha chiuso a giugno del 2021 il caso si è aperto con il ritrovamento del corpo senza vita del trapper in zona Torpignattara. Una vicenda che aveva assunto fin da subito le caratteristiche di un giallo, generando domande come cosa avesse provocato il decesso e come fosse possibile che il corpo si trovasse lì, chi ce lo avesse portato. Successivamente gli inquirenti sono riusciti a risalire ai suoi ultimi contatti. Prima di morire Saor avrebbe visto proprio Di Giannantonio, recandosi a casa sua. È allora che il trapper avrebbe assunto il mix di droga, morendo per overdeose all'interno dell'abitazione. E l'imputato non avrebbe chiamato i soccorsi, lasciandolo di fatto morire.

Nel suo ultimo brano Saor denuncia il degrado delle periferie

L'ultimo brano di Saor si chiama ‘La droga', una denuncia del degrado della vita nelle periferie. Molto conoscito tra i giovani romani, si era trasferito nella Capitale da bambino e viveva a Centocelle. Crescendo si era poi appassionato all'universo della musica trap, ai tatuaggi e alla street art. Saor faceva parte della crew dei graffitari ‘Die Young click' e aveva pubblicato un album dintitolato ‘Don’t try this at Rome' nel 2017. Aveva poi dato vita alla Glitch Society, con tanti progetti, come quello di realizzare ‘un horror trap', ma i suoi sogni sono stati stroncati sul nascere dalla droga.

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