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Tamara Pisnoli sul pestaggio dell’imprenditore: “Ero spaventata, pensavo fosse morto”

“Ero spaventata. In due o tre hanno picchiato Antonello Ieffi”. Tamara Pisnoli ha raccontato la sua versione dei fatti rispetto al pestaggio dell’imprenditore per il quale rischia 10 anni e 9 mesi di carcere.
A cura di Alessia Rabbai
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Tamara Pisnoli, ex moglie del centrocampista della As Roma Daniele De Rossi e attualmente spostata con Stefano Mezzaroma, ha raccontato la sua versione dei fatti di quanto accaduto nel suo appartamento all'Eur Torrino il 17 luglio 2013, quando l'imprenditore Antonello Ieffi è stato pestato di botte. Che l'aggressione ci sia stata non c'è dubbio, ma sul ruolo che hanno avuto i presenti è ciò che divide Procura e difesa. Da una parte la prima, che ritiene Pisnoli l'istigatrice del pestaggio, in quanto sarebbe stata proprio la trentottenne a chiedere all'imprenditore 150mila euro a fronte degli 84mila da lei spesi per acquistare la licenza di un impianto fotovoltaico, affare rispetto al quale ci ha ripensato e ha voluto indietro i soldi, con interessi salati. Proprio lei secondo l'accusa avrebbe fatto rapire Ieffi al suo diniego a darle il denaro richiesto, facendolo picchiare in casa sua.

La versione di Tamara Pisnoli

D'altra parte Pisnoli, assistita dall'avvocato Cesare Placanica, avrebbe fornito la ricostruzione secondo il suo punto di vista durante l'interrogatorio di garanzia, dopo l'arresto che risale al primo dicembre del 2014. Agli inquirenti ha raccontato la sua versione dei fatti rigettando le accuse e spiegando che due o tre persone avrebbero pestato l'ex compagno di Manuela Arcuri per poi portarlo via. "Ero spaventata" ha detto – come riporta Il Corriere della Sera – Manuel “il matto” (Manuel Severa, già condannato in via definitiva a 7 anni di carcere, ndr) lo prende a pizze, pugni. Mi metto paura e scappo. Anche un’altra persona picchia Antonello Ieffi. Non mi ricordo se erano due o tre. Passano con Ieffi tutto pieno di sangue. Lo portano via. Per me era morto".

Tamara Pisnoli rischia fino a 10 anni e 9 mesi di reclusione

Pisnoli è accusata di tentata estorsione, lesioni e rapina e rischia fino a dieci anni e nove mesi di reclusione, la sentenza è fissata in calendario per il 31 gennaio 2022, a distanza di otto anni dai fatti. Arrestata nel dicembre 2014 e posta ai domiciliari rispetto alla vicenda che vede l'imprenditore Ieffi vittima del pestaggio, il Tribunale del Riesame è convinto che sia stata lei "la mandante delle violenze brutali a scopo di estorsione". Il giudice delle indagini preliminari l'ha infatti descritta "una donna dall’indole violenta, con un’abitudine ai rapporti improntati alla sopraffazione e all’intimidazione".

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