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Chiesti 10 anni per Tamara Pisnoli ex moglie del calciatore Daniele De Rossi

Tentata estorsione, lesioni e rapina sono le accuse nei confronti di Tamara Pisnoli, ex moglie di Daniele De Rossi, per la quale il pm chiede 10 anni e 9 mesi di reclusione.
A cura di Alessia Rabbai
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Il pubblico ministero ha chiesto dieci anni e nove mesi per Tamara Pisnoli, ex moglie del calciatore centrocampista giallorosso Daniele De Rossi e a seconde nozze con Stefano Mezzaroma. La trentottenne è accusata di tentata estorsione, lesioni e rapina nei confronti dell'imprenditore Antonello Ieffi, ex compagno di Manuela Arcuri, condannato in primo grado a due anni di reclusione nell'inchiesta mascherine, assistito dall'avvocato Luigi Annunziata. Come riporta Il Corriere della Sera avrebbe tentato di estorcere a Ieffi un bonifico di 150mila euro. Il pm ha inoltre chiesto la stessa condanna per Francesco Camilletti e Francesco Milano. Entrambi lo avrebbero costretto ad andare a casa della donna, dove sarebbe stato picchiato. Tutti e tre dovranno comparire davanti al giudice per la sentenza, che è fissata in calendario per il prossimo 31 gennaio.

Pisnoli accusata di tentata estorsione, lesioni e rapina

I fatti risalgono al 2013 e sono legate all'acquisto di una licenza per un impianto fotovoltaico dalla società E-Building Real Estate di Ieffi. Pisnoli aveva versato all'imprenditore la somma di 84mila euro come acconto. Successivamente ci avrebbe ripensato, chiedendo indietro oltre ai soldi versati la cifra di 150mila euro. Al rifiuto l'imprenditore è stato rapito il 17 luglio e portato all'interno dell'abitazione della donna, la quale gli avrebbe chiesto altri migliaia di euro. Richiesta a seguito della quale l'imprenditore sarebbe stato vittima di minacce di morte e ferito, per poi essere abbandonato in strada.

"Ordinò violenze brutali a scopo di estorsione"

Tamara Pisnoli nel dicembre del 2014 è stata arrestata e posta ai domiciliari. La richiesta della Procura arriva dopo otto anni dai fatti. Per il Tribunale del Riesame è stata lei "la mandante delle violenze brutali a scopo di estorsione". Il giudice delle indagini preliminari Giuseppina Guglielmi nelle carte l'ha descritta "una donna dall’indole violenta, con un’abitudine ai rapporti improntati alla sopraffazione e all’intimidazione".

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