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Sorchetta doppio schizzo: storia del cornettaro notturno più famoso di Roma

Il forno laboratorio della Pasticceria Lambiase in via Cernaia non ha un insegna all’esterno: si entra e dopo una rampa di scale si arriva in uno dei luoghi diventato ormai una tappa fissa nella vita notturna della capitale, diventato famoso grazie alla sua specialità: la “sorchetta”, inimitabile dolce decisamente ipercalorico.
A cura di Redazione Roma
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C'è una tappa fissa per i randagi della vita notturna a Roma. Il Sorchettaro, meta finale di lunghe notti passate in giro tra bar, pub e locali. Una sosta per rifocillarsi prima di tornare a casa, per riprendersi magari da qualche bicchiere di troppo. Siamo in via Cernaia, a due passi dalla Stazione Termini dove, al civico 47, si apre una porticina che porta nel mondo della Pasticceria Lambiase: cornetti, pizze e pizzette per tutti i gusti. Fuori nessuna insegna e qui gradini che conducono direttamente nel laboratorio che è anche attrezzato per la vendita al pubblico. Una vera e propria istituzione della notte romana, il cornettaro notturno più famoso della città e senza dubbio in cima ad ogni classifica di gradimento.

Qua si viene soprattutto per lei: la sorchetta doppio schizzo, una girella sovrastata da cioccolato caldo e panna liquida fredda e quel nome decisamente hot, essendo mutuato da come in romanesco vengono indicati i genitali femminili. E sul perché il dolce ipercalorico (e buonissimo) sia stato chiamato proprio così dai maestri pasticcieri della famiglia Lambiase non è dato saperlo, quel che è certo è che entrato di diritto nella leggenda. Poi, oltre che buono, è anche economico: una sorchetta costa 1,50 euro.

E se in origine alla porticina bussavano solo i ben inseriti grazie al passaparola, come accade in tanti forni e laboratori della città che vendono pizze e cornetti durante la produzione per bar, negozi e pasticcerie, in via Cernaia da tempo ci si è attrezzati per ricevere i clienti dalle 21.00 alle prime luci del mattino. Può capitare di trovarsi a fare la fila fuori anche alle 3.00 o alle 4.00 per essere serviti. Uno sforzo che sarà però ripagato dalla conquista dell'ambita sorchetta. Forse un po' di fascino si è perso negli anni, ma il sapore, quello no.

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