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Sepoltura forzata dei feti: silenzio dal M5S e da Raggi, consigliere opposizione chiedono chiarezza

Nessun commento sulla vicenda della sepoltura forzata dei feti con il nome della madre al cimitero Flaminio di Roma da parte della maggioranza in comune. “No comment” dalla presidente della commissione delle elette Gemma Guerrini (M5S) e nessun commento dalla sindaca Virginia Raggi. Le consigliere del centrosinistra chiedono chiarezza e di modificare il regolamento cimiteriale del comune di Roma.
A cura di Natascia Grbic
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Le ultime notizie di cronaca in merito alla sepoltura forzata dei feti a Roma hanno suscitato un'immediata reazione politica. Il giorno successivo alla denuncia di M. L., che ha dichiarato di aver saputo che al cimitero Flaminio c'era una tomba con sopra il suo nome, sono state presentate dalla deputata di Liberi e Uguali, Rossella Muroni, e dalla consigliera della lista Civica Zingaretti, Marta Bonafoni, due interrogazioni. Una alla Regione Lazio, una al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Obiettivo, fare luce su quanto avvenuto e scoprire come mai donne che hanno abortito e negato il consenso alla sepoltura, sono state messe pubblicamente all'indice dopo aver abortito alla 20esima settimana. Un fatto molto grave, che ha spinto anche il Garante della Privacy ad aprire un'istruttoria. E anche dal Campidoglio stanno arrivando reazioni a questa vicenda. Che, purtroppo, non sembra essere l'unica.

Valeria Baglio, consigliera dem al comune di Roma e tra le elette che partecipa alla commissione Pari Opportunità, ha parlato di "notizia terribile" e annunciato di aver presentato un'interrogazione per capire se nel sistema c'è "una stortura da correggere immediatamente". "Appena venute a conoscenza della terribile notizia – ha dichiarato a Fanpage.it – ci siamo mobilitate e abbiamo presentato una interrogazione per capire cosa avesse potuto permettere una situazione come questa e se come istituzione comunale c’era una stortura da correggere immediatamente, anche nei regolamenti cimiteriali. Siamo anche soddisfatte di apprendere che ieri il Garante per la Privacy abbia avviato una istruttoria". L'interrogazione alla sindaca Raggi e agli assessori competenti è stata presentata dalle consigliere Valeria Baglio, Svetlana Celli, Ilaria Piccolo e Giulia Tempesta.

"Siamo di fronte a una grave violazione della privacy di una nostra concittadina – dichiara a Fanpage.it Svetlana Celli, capogruppo in Campidoglio della Lista Civica RomaTornaRoma – Probabilmente è anche una prassi ricorrente. Per questo abbiamo presentato una interrogazione, insieme alle colleghe del Partito Democratico, per approfondire le motivazioni di quanto è accaduto. Bisogna verificare le norme esistenti a tutti i livelli istituzionali e se non sia necessario modificare il regolamento dei servizi cimiteriali per evitare che si ripetano episodi del genere".

Non vuole entrare invece nel merito della vicenda la presidente della commissione Pari Opportunità Gemma Guerrini (M5S)che, raggiunta telefonicamente, spiega che si tratta di "questioni di livello giuridico che non abbiamo mai affrontato come commissione". Non ha quindi voluto rilasciare dichiarazioni sul tema. Anche dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, al momento nessuna reazione. Il M5s sceglie quindi il silenzio ed evita di parlare per il momento. E mentre la lista di coloro che scoprono il loro nome sulle tombe del cimitero Flaminio si allunga, tutto tace dal fronte grillino e dalla prima sindaca donna che Roma ha avuto nella storia.

Secondo quanto previsto dal Regolamento di polizia mortuaria, in caso di aborto volontario o perdita di feto prima della 20esima settimana, dello smaltimento se ne occupa sempre l'ospedale. Dopo le 20 settimane, in caso di perdita o aborto terapeutico, scatta per la famiglia la possibilità di decidere se fare il funerale, seppellire il feto o se delegare la pratica all'ospedale. In quest'ultimo caso, i feti vengono messi in cassette separate, rigorosamente anonime, e portate al cimitero di Prima Porta, dove vengono seppellite nel ‘Giardino degli Angeli', lo spazio riservato ai bambini morti prima del compimento dei dieci anni di età. Lì, AMA – Cimiteri Capitolini appone un segno funerario "costituito da croce in legno e una targa su cui è riportato comunemente il nome della madre o il numero di registrazione dell’arrivo al cimitero, se richiesto espressamente dai familiari". Se la donna non dà il consenso, il segno deve rimanere anonimo.

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