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Scuole occupate a Roma: il liceo classico Bertrand Russell si aggiunge alla lista

Continua l’autunno caldo delle proteste da parte degli studenti delle scuole romane. Alla lista dei licei occupati si è aggiunto anche il Russell.
A cura di Beatrice Tominic
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Si allunga la lista dei licei romani occupati dagli studenti in protesta quest'anno a partire dal mese di novembre: oggi, infatti, si è aggiunto anche il liceo classico Bertrand Russell, ex scuola Guidoni in via della Tuscolana. Studenti e studentesse hanno deciso di aderire all'ondata di occupazioni partita dal Rossellini a poco meno di due settimane dal primo consiglio di istituto, nel corso del quale il corpo studentesco aveva richiesto di poter svolgere la ricreazione in presenza, riparare le porte dei bagni e garantirne l'accessibilità e la possibilità di svolgere collettivi extrascolastici in un'aula il venerdì pomeriggio. Come si legge in un comunicato di OSA, Opposizione Studentesca d'Alternativa, "gli studenti del Russell, così come di tutta Roma e di tutta Italia sono stufi di un governo che trasforma la scuola nella sua fabbrica di schiavi, investendo sempre di più nell' aziendalizzazione e sempre meno in edilizia e organico." La protesta si scaglia soprattutto sul modo in cui il governo ha deciso di spendere i fondi del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dedicati alla scuola: secondo OSA proseguire in questa direzione non farebbe altro che aumentare il divario fra scuole di serie A e scuole di serie B. "Noi studenti non possiamo permettere che governo e ministero decidano sul nostro futuro e su come spendere i soldi che lo determinano."

Le prime scuole occupate a Roma a inizio ottobre

Oltre 20 i licei occupati nella città di Roma. Il primo ad inaugurare questa nuova ondata di proteste da parte di studenti e studentesse è stato l'istituto di cinetv Roberto Rossellini, in via Libetta (zona Ostiense). Qui, assieme al collettivo Brancaleone, ragazze e ragazzi hanno iniziato a manifestare il proprio disappunto sulle condizioni degli edifici, gli orari di entrata e di uscita scaglionati (deleteri soprattutto per i licei con molti pendolari iscritti) e la definizione del PNRR per la scuola fin dalla seconda settimana di ottobre. Dopo il Rossellini, le scuole superiori e i licei occupati si sono diffusi a macchia d'olio su tutto il territorio romano. All'Esquilino, di fronte alla basilica papale di Santa Maria Maggiore, è stato occupato, ad un paio di giorni di distanza dal primo, anche lo storico Pilo Albertelli.

La lunga lista delle scuole in mobilitazione a Roma

Verso la fine dello scorso mese di ottobre, poi, sono stati occupati a cascata gli altri licei della capitale. Dall'artistico Ripetta, nella parallela di via del Corso, occupato lo scorso 20 ottobre, all'entrata in notturna nel liceo Tasso a metà novembre, quando un centinaio di studenti e studentesse si sono intrufolati nella scuola occupandola: già in questa prima fase si sono contati circa una decina di scuole occupate a Roma fra cui anche i licei classici Virgilio (in via Giulia), il Visconti (zona Pantheon) e il Manara (Monteverde). All'alba del 22 novembre, in contemporanea, sono stati occupati anche il Liceo Aristofane, il Nomentano Orazio e l’I.I.S. Pacinotti-Archimede a Montesacro e fine mese si contavano, fra gli occupati, anche il Cavour, il Meucci, il Matteucci, il Morgagni, il Mamiani e il Righi. Per concludere, la settimana scorsa si è aggiunto alla lista anche il Darwin, ma anche in altri istituti si fa sentire il malcontento e la rabbia degli studenti: alle vere e proprie occupazioni, infatti, si sono affiancate anche altre mobilitazioni per cercare di ottenere, almeno, un dialogo con presidi e docenti.

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