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Roma, la prof alla studentessa: “Ma che stai sulla Salaria?”. La preside: “Frase infelice”

“Prima ero molto arrabbiata – spiega la ragazza – ora invece ci sto veramente male, oggi in classe è tornata questa professoressa ed io ho pianto”.
A cura di Simona Berterame
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"Ma che stai sulla Salaria?". Una piccola frase ma che pesa come un macigno per Francesca (nome di fantasia) una studentessa di 16 anni del liceo Righi di Roma. A rivolgersi con questa frase sarebbe stata una docente, arrivata in classe per una supplenza. Al suo arrivo Francesca stava realizzando un video ballando insieme ad un suo compagno di classe. Nel muoversi la sua maglietta si è sollevata lasciando scoperta parte della pancia. A quel punto la professoressa avrebbe rivolto la frase "ma che stai sulla Salaria?" a Francesca. "Prima ero molto arrabbiata – spiega la ragazza – ora invece ci sto veramente male, oggi in classe è tornata questa professoressa ed io ho pianto". Una vera umiliazione per un'adolescente: "Ha detto che stavo cercando di attrarre l'attenzione dei miei compagni di classe e che stavo mercificando il mio corpo facendo balli sensuali".

Le parole della preside

“Non si tratta di una questione di dress code”. Ci tiene a precisare la preside del liceo Cinzia Giacomobono, puntualizzando di aver incontrato già sia l’alunna sia la docente accusata. "La sua è stata sicuramente una frase infelice, un paragone assolutamente fuori luogo – ammette – ma il suo intervento voleva essere di rimprovero per mettere la ragazza in guardia sulla diffusione di video personali sui social network". Secondo la dirigente scolastica, non si è trattato di un commento sull'abbigliamento ma una messa in guardia sulla pubblicazione di un video (considerato provocante dalla docente).

La protesta degli studenti

Nel frattempo gli studenti del liceo romano hanno lanciato una protesta prevista questa mattina. "Abbiamo deciso di scioperare la prima ora facendo un'assemblea davanti la sede centrale per fare capire a tutti che quello che è accaduto non ci sta bene – spiega Francesca Gabardi, rappresentanti d'istituto-  per dare un segnale forte verremo a scuola con pantaloncini, gonne, minigonne, pance scoperte".

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