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Morti sul lavoro e paghe da fame, Iovino (Cgil): “Roma è la capitale delle disuguaglianze”

Ieri è stata approvata la legge regionale sulla salute e sicurezza sul lavoro, cui ha partecipato anche la Cgil. Roberto Iovino: “”Se un’azienda non rispetta la normativa, non può concorrere alla realizzazione di opere pubbliche e private. Morire su un’impalcatura a sessant’anni è inaccettabile”.
A cura di Natascia Grbic
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"In Italia si muore sul lavoro come cinquant'anni fa. Ci sono settori come agricoltura ed edilizia dove nonostante le innovazioni e una legislazione importante c'è un'esposizione al rischio ancora molto forte. A Roma c'è stata una vera e propria escalation, con settantaquattro persone che solo nel 2021 hanno perso la vita mentre stavano andando al lavoro". Roberto Iovino è segretario della Cgil di Roma e del Lazio. Il sindacato ha partecipato alla stesura della proposta di legge regionale sulla salute e sicurezza sul lavoro, approvata ieri in Consiglio. Chiedendo di mettere risorse per il personale qualificato ispettivo, per la formazione e la prevenzione. "Se un'azienda non rispetta la normativa, non può concorrere alla realizzazione di opere pubbliche e private – continua Iovino – Morire su un'impalcatura a sessant'anni è inaccettabile".

Paghe basse e lavoro senza tutele: "Alzare i salari"

Un altro problema serio che il mondo del lavoro deve affrontare, è quello delle paghe. Troppo basse perché possano considerarsi dignitose. Per questo si sta cominciando a parlare di una legge sul salario minimo, sotto il quale non è possibile andare. "L'Italia è tra i paesi industrializzati d'Europa con i salari più bassi. Chi dice che le persone rifiutano il lavoro per il reddito di cittadinanza dovrebbe interrogarsi sulla qualità della retribuzione di questi lavoratori. L'Italia deve fare un salto di qualità, non possiamo competere nel mondo solo con la svalutazione competitiva del lavoro. Se non alziamo i salari sarà difficile far ripartire la nostra economia". A Roma in particolare oltre i salari bassi c'è anche il problema del lavoro precario. Sono molti i giovani che non riescono a trovare un lavoro stabile, con un contratto regolare e una buona paga. E spesso scelgono di trasferirsi o al nord o all'estero. "Roma è la capitale delle diseguaglianze – continua Iovino – I ragazzi hanno alti livelli di professionalità ma faticano a trovare un lavoro e un salario degni. La pandemia ci ha insegnato che il modello economico degli ultimi trent'anni ha fallito. Il Pnrr è l'occasione per improntare un modello di sviluppo diverso e sostenibile".

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