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Mazzette, orologi e viaggi: così il dirigente Rai assegnava appalti milionari

Al centro delle tre indagini della Guardia di Finanza sugli appalti per la logistica, la vigilanza e il servizio mensa, del valore di oltre 100 milioni di euro, ci sarebbe il nome di un ex dirigente della Rai.
A cura di Simone Matteis
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Il cavallo di bronzo davanti la sede Rai in viale Mazzini (LaPresse)
Il cavallo di bronzo davanti la sede Rai in viale Mazzini (LaPresse)

Orologi di lusso, soggiorni alle Antille e a Courmayer ma anche biglietti per lo stadio Olimpico. Le indagini con cui la Guardia di Finanza cercava di venire a capo di eventuali irregolarità legate a un giro di appalti in Rai da circa 100 milioni di euro sembrerebbero portare tutte a un ex dirigente della tv pubblica.

Tre indagini diverse, ora terminate, da cui emergono i dettagli di un sistema che ha riguardato i settori della logistica, della vigilanza e del servizio mensa all'interno della televisione di Stato: come riportato da Repubblica, gli appalti finanziati con soldi pubblici sarebbero diventati un privilegio da concedere prioritariamente a coloro che erano disposti a versare al manager denaro o beni di lusso.

Logistica, vigilanza e servizio mensa

Il primo filone investigativo si è concentrato sugli appalti del valore di poco inferiore ai 17 milioni di euro nell'ambito della logistica, per la precisione la manovalanza e il trasporto di materiale tra le varie sedi. Poi è stata la volta dei servizi di vigilanza, con un appalto di 12 milioni di euro ed un altro da ben 47 milioni affidato a due aziende del settore. Infine, le Fiamme Gialle hanno passato al setaccio i cinque lotti per la ristorazione, del valore di circa 41 milioni di euro, dati in affidamento assieme ad altri 14 milioni aggiuntivi.

Indagini terminate: le richieste della Procura

Per l'indagine sulla logistica la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l'ex manager Rai e per i dirigenti dell'azienda coinvolta, contestando reati che sarebbero stati commessi nell'arco di sei anni, dal 2014 al 2020. In merito agli appalti alle società di vigilanza i pm contestano a due vertici delle aziende in questione oltre che a un dipendente i reati di turbativa d'asta e truffa, riconducibili al periodo di tempo compreso tra il 2020 e il 2021.

Infine, per quanto riguarda gli appalti nel campo della ristorazione, risalenti al 2023, il fascicolfo della Procura contiene i nomi di un dipendente e due amministratori dell'azienda, che sempre secondo quanto ricostruito da Repubblica avrebbe però già fatto sapere di aver presentato una memoria difensiva con la quale i propri legali puntano a spiegare i fatti e a far cadere le accuse.

Un tesoretto fatto di contanti, viaggi e orologi

Il filo rosso che tiene unite le tre indagini sarebbe sempre il dirigente Rai: a quanto emerge dalle operazioni portate a termine dalla Guardia di Finanza, l'ex manager avrebbe intascato un tesoretto fatto di mazzette, orologi preziosi e altri beni di lusso. Seppelliti all'interno dei vasi in giardino gli investigatori hanno trovati 194 mila euro in contanti, oltre a gioielli e orologi custoditi all'interno di scrigni d'acciaio per mantenerne integro il cospicuo valore: soldi, preziosi ma anche tanti benefit, dai biglietti per lo stadio Olimpico fino a soggiorni sulla neve a Courmayer o al caldo delle Antille e di Saint Tropez.

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