1.377 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Madonna di Trevignano, news su Gisella Cardia

Madonna di Trevignano, le tappe della storia: Gisella Cardia e la relazione annunciata dal vescovo

Gisella Cardia è un’ex imprenditrice 53enne che dal 2016 racconta di vedere la Madonna a Trevignano Romano, di avere una statuetta che piange sangue e di aver avuto le stigmate.
A cura di Ilaria Quattrone
1.377 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Dalle presunte apparizioni della Madonna con le lacrime di acqua e sangue sulla statuetta acquistata nel 2016 a Medjiugorje fino alla supposta fuga sotto Pasqua, poi smentita, e all'attesa per la prima relazione sui lavori della Commissione diocesana. Il caso della veggente di Trevignano Romano Gisella Cardia sta facendo discutere ed è finito all'attenzione mediatica. Ecco quanto sappiamo finora sulla veggente, sulle presunte apparzioni e messaggi della Madonna e sulla statuetta che lacrimerebbe sangue.

Chi è Gisella Cardia, la 53enne che racconta di aver visto la Madonna

Il vero nome di Gisella Cardia è Maria Giuseppa Scarpulla. La donna è un ex imprenditrice che, dopo la bancarotta, si è trasferita dalla Sicilia a Trevignano, Comune alle porte di Roma sulle rive del Lago di Bracciano. Tra le altre cose, ha raccontato di aver le stigmate, di aver moltiplicato gnocchi e coniglio al tavolo con i sacerdoti e di essere rimasta incinta dello Spirito Santo. Non solo. Ha raccontato di vedere e ricevere messaggi dalla Madonna dopo che, nel 2016, aveva comprato a Medjugorje una statua che lacrima acqua e sangue.

La questione del sangue sulla statuetta della Madonna

La statuetta della Madonna di Trevigno nel 2016 è stata sottoposta ad analisi da parte dei Ris, i quali – come Gisella ha dichiarato in un'intrevista rilasciata a Bruno Vespa – hanno acquisito anche il suo dna e quello del marito Gianni. Svolti gli accertamenti, i risultati sono stati poi depositati in Curia, ma mai ufficialmente divulgati". Successivamente un giornalista avrebbe diffuso la notizia che il sangue sarebbe di maiale per "consistenza, colore e densità", un'informazione rispetto alla quale Fanpage.it non ha trovato riscontri e che Gisella Cardia ha detto non essere vera.

La presunta fuga con il denaro dei fedeli

Il giorno di Pasqua a Fanpage.it alcuni cittadini hanno raccontato di aver visto la veggente e suo marito lasciare il paese con un trolley: "Ha lasciato casa e non sappiamo dove sia". In un primo momento era giunta la notizia del prelievo di soldi dai conti privati e della onlus ‘Madonna di Trevignano' alla quale tanti fedeli hanno fatto donazioni volontarie, non verificata e poi smentita. L'avvocata Anna Orlando ha spiegato che la sua cliente non è scappata e che si trova in Italia: "Vive asserragliata con la paura di essere attaccata. Non è questo il caso, ma anche se si fosse allontanata per Pasqua come tantissimi altri italiani, dove sarebbe il problema?".

Luigi Avella ha donato 123mila euro

Negli anni alcune persone prima vicine a Gisella Cardia ne hanno preso le distanze per vari motivi. Alcune di loro, convinte dell'autenticità delle apparizioni e del fenomeno della lacrimazione della statuetta hanno donato soldi a titolo volontario alla onlus Madonna di Trevignano. Una di queste è Luigi Avella, che ha elargito tramite diverse tranche 123mila euro, dei quali 30mila al marito della veggente e il resto all'associazione, per poi pentirsene a distanza di tempo. Intervistato da Fanpage ha detto: "A farmi sospettare che qualcosa non andasse è il fatto che mi abbiano nominato responsabile dei lavori nel terreno delle apparizioni in cui si radunano i fedeli per la pregiera. Ciò mi ha turbato, perché conoscevo il vincolo per uso esclusivamente agricolo e sapevo che non si poteva fare nulla. Così mi sono sentito preso in giro, mi sono allontanato e sono sparito".

La moltiplicazione degli gnocchi e del coniglio

Gisella Cardia ha raccontato lei stessa di aver sfamato quindici persone tra le quali sacerdoti e bambini avendo in cucina solo pochi avanzi. "Gli ospiti avevano fame ma non era in programma una cena, c'erano i bambini che continuavano a dire alle loro mamme abbiamo fame, abbiamo fame! Così io e una mia amica siamo andate in cucina, le ho detto intanto prendiamo questo: c'erano un piattino di gnocchi e pochi pezzetti di coniglio. Abbiamo apparecchiato, scaldato il cibo e riempito i piatti: non so come sia successo, ma tutti hanno mangiato gnocchi e coniglio".

L'indagine previa della Commissione diocesana

Il vescovo Marco Salvi della diocesi di Civita Castellana ha annunciato l'avvio di un'indagine previa con diversi esperti, per fare chiarezza sulla vicenda e che a breve ne verrà presentata una prima relazione. Una Commissione con figure come un mariologo, un esorcista, uno psicologo, un teologo, un canonista, che "stanno lavorando proficuamente". E sull'esito delle prime considerazioni fatte c'è grande attesa.

1.377 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views