Il giorno dopo il crollo alla Torre dei Conti, un mazzo di fiori e il silenzio: “È stata una tragedia”

Il silenzio del cantiere, le transenne tirate, una corona di fiori posata a terra. È qui, sotto la Torre dei Conti, che questa mattina il sindaco Roberto Gualtieri è arrivato per rendere omaggio a Octay Stroici, 66 anni, l’operaio morto ieri durante il crollo di lunedì 3 novembre.
“È un giorno di grande dolore”, ha detto il sindaco. “Prima i due crolli, poi l’intervento dei vigili del fuoco per salvarlo. Purtroppo non ce l’ha fatta. Sono qui per esprimere il cordoglio mio personale e dell’amministrazione”. Poche parole, pronunciate davanti al punto dove ieri tutto si è fermato.
Secondo le prime informazioni, Stroici, insieme ad altri undici operai di due ditte diverse, era impegnato nei lavori di messa in sicurezza della torre abbandonata dal 2007. Stava lavorando su una piattaforma quando una parte della struttura ha ceduto improvvisamente. I vigili del fuoco hanno lavorato per undici ore per estrarlo dalle macerie. Trasportato in ospedale in condizioni gravissime, è deceduto poco dopo.

Oggi il cantiere è sotto sequestro. Nel pomeriggio i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito nuovi rilievi: fotografie, misurazioni, analisi strutturali e riprese con drone per documentare ogni elemento utile a ricostruire l’accaduto. Un lavoro tecnico, passo dopo passo, per fissare lo stato della struttura nel momento dell’incidente.
In parallelo, la Procura di Roma ha acquisito la documentazione sull’appalto e gli atti relativi ai lavori. L’obiettivo: verificare procedure, condizioni del sito e rispetto delle norme di sicurezza. “Bisognerà capire perché è accaduto durante un intervento di messa in sicurezza”, ha ribadito Gualtieri.
Intorno al cantiere la città continua a muoversi: turisti che si sporgono per capire, residenti che si fermano a guardare, operai delle ditte vicine che osservano in silenzio. Scene di quotidianità che si sovrappongono a una tragedia sul lavoro avvenuta nel cuore del centro storico.

La torre, chiusa da oltre sedici anni, era oggetto di interventi per consolidare la struttura e scongiurare cedimenti. L’incidente ha interrotto tutto. Ora si attende l’esito delle verifiche e delle indagini, mentre l’area resta transennata e i lavori sospesi.
Il nome di Octay Stroici si aggiunge a quelli dei lavoratori morti negli ultimi mesi nella Capitale. Oggi Roma si ferma un momento, registra un’altra perdita e aspetta risposte dalle indagini. Nel frattempo, resta la domanda più semplice e più importante: come garantire che il lavoro, ogni giorno, sia davvero un luogo sicuro?