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Dietro all’arresto del custode dell’arsenale a Pietralata c’è la lotta tra clan Senese e Casamonica

Dietro all’arresto del custode del deposito di armi sequestrato a Pietralata ci sarebbe la lotta tra i clan Casamonia e Senese.
A cura di Redazione Roma
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Dietro al sequestro dell'arsenale nel quartiere Pietralata ci sarebbero la malavita del Tuscolano e la lotta tra i clan Senese e Casamonica. È proprio a quest'ultimo che pare appartenga il custode delle armi arrestato dagli inquirenti della Dda, coordinati dai procuratori Michele Prestipino e Ilaria Calo. Pistole, fucili e mitragliatrici nascoste nel deposito apparterrebbero a colui il quale ha sparato ad Andrea Fiore la notte di domenica scorsa 26 marzo nell'abitazione in cui viveva al Quadraro. Sembra infatti che le armi siano state ritrovate proprio dopo l'arresto di Daniele Viti, il quarantaquattrenne di Veroli complice del killer. Sullo sfondo della vicenda c'è la scarcerazione di Roberto Spada a Ostia.

L'arsenale è lagato agli ultimi omicidi e alla lotta tra clan

Per i magistrati l'arsenale è legato alla guerra tra bande criminali per il controllo delle piazze di spaccio di Roma. Un deposito segreto nascosto nella periferia Est, dal quale avrebbero attinto gruppi malavitosi. Al suo interno c'erano fucile calibro 12 con canna mozza, una pistola mitragliatrice calibro 7.65, nove pistole di vario calibro e munizioni.

Gli ultimi omicidi a Roma

Una scia di sangue ha interessato nelle socrse settimane la Capitale, con diversi recenti omicidi, che sarebbero tutti riconducibili alla malavita romana. Prima quello di Luigi Finizio, 52 anni cognato di Angelo Senese, fratello del boss del clan Senese, Michele ‘O' Pazzo', ucciso a colpi di pistola da due sicari in moto, mentre faceva rifornimento a una pompa di benzina in via dei Ciceri, tra Quadraro e Torpignattara. Poi quello di Andrea Fiore, 54 anni, amico di Finizio e legato al clan Senese, forse eliminato perché era diventato un testimone scomodo. Con le stesse modalità e forse stesso contesto criminale sono stati uccisi anche il 33enne romeno Roman Stafan Mihai e il cameriere romeno Adrian Pascu.

Ha collaborato Emilio Orlando

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