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Conservatorio Santa Cecilia, il direttore Giuliani si difende: “Ascoltate molte bugie, querele pronte”

Il direttore Roberto Giuliani, sollevato dal suo incarico insieme al presidente Antonio Marcellino, ha spiegato la sua posizione ai microfoni di Fanpage.it.
A cura di Enrico Tata
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Il ministro dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha firmato un decreto di commissariamento del Conservatorio di Santa Cecilia a Roma. Il direttore Roberto Giuliani, sollevato dal suo incarico insieme al presidente Antonio Marcellino, ha spiegato la sua posizione ai microfoni di Fanpage.it: "Stiamo attendendo le determinazioni ufficiali del ministero, a cui noi risponderemo serenamente. Nel decreto di commissariamento, tra l'altro, non vengono individuati reati, ma viene messa in discussione la gestione dell'istituzione. Il ministero sembra non essere d'accordo con il nostro modo di gestire il conservatorio, ma lo scorso 25 marzo il ministro Messa ha risposto a un'interrogazione parlamentare dicendo che non c'erano gli estremi per il commissariamento. Dopo un mese cos'è cambiato?".

Il sindacato Sipa-Studenti insieme per l'Arte ha criticato duramente l'operato dei vertici del Santa Cecilia: "La notizia testimonia l'inadeguatezza, l'incapacità e l'oscurità dell'amministrazione del direttore Giuliani e del presidente Marcellino". Giuliani risponde: "Si tratta di dichiarazioni di parte degli studenti. La Sipa, che ha tutti i diritti di protestare, è soltanto un segmento, però, del conservatorio".

Sui bilanci, che potrebbero essere stati approvati (queste alcune accuse lanciate negli ultimi giorni) non rispettando tutte le norme contabili, il direttore spiega che "non c'è alcun ammanco, ma ci sono solamente questioni di gestione interna dei bilanci, che del resto è più che sano. Peraltro il direttore non si occupa di questioni economiche, ma dell'andamento didattico e scientifico". Sui giornali, spiega ancora Giuliani, "ho letto le accuse di alcuni studenti, che riceveranno querela dai miei avvocati. Alcuni studenti possono sentirsi colpiti perché non riescono ad essere ammessi, ma abbiamo dalle 700 alle 1000 domande di ammissione e possiamo prenderne solamente poche decine. Gli esclusi sicuramente sono addolorati, ma da qui ad accusare ce ne passa. E per questo arriveranno le querele".

Tra le accuse mosse ai vertici del conservatorio, c'è anche quella della studentessa Maricruz Juarez Carcano, che ha denunciato di essere stata espulsa per contrasti con il direttore. "Preannuncio una querela alla ragazza. La procedura è stata totalmente corretta. Il ricorso della studentessa Carcano è stato già rigettato dal tar, peraltro. E per quanto riguarda le accuse di razzismo, chi l'ha formulate non ha mai messo piede in conservatorio e non ha mai assistito ai nostri concerti. All'interno di queste mura studiano studenti che vengono da oltre 40 Paesi del mondo". Gli studenti asiatici, tuttavia, pagano una retta molto più alta rispetto agli studenti italiani: "Applichiamo delle tasse differenziate in base al reddito. Gli studenti italiani hanno un reddito derivante dall'Isee. Abbiamo applicato una maggiorazione di mille euro per gli studenti di quei Paesi con pil più alto e che non presentano dichiarazione dei redditi".

Infine Giuliani ha risposto anche in merito alle accuse sui problemi strutturali dell'edificio che ospita il Santa Cecilia e sulla mancanza del certificato di agibilità: "Abbiamo inviato al ministero una relazione firmata dal nostro responsabile. Il conservatorio, ricordo, ha sede in un e monastero del 1600, sotto la sorveglianza della sovrintendenza, quindi ogni intervento che si fa è molto complesso. La situazione non è dissimile da quella della maggior parte degli istituti scolastici italiani, ma questa non è una scusa. Abbiamo fatto bagni per disabili, che non c'erano, abbiamo rimosso le formiche non ignifughe che tappezzavano aule e corridoi, è stata ripristinata la scala di sicurezza del terzo piano, è stato sistemato il giardino e sottolineo l'intervento più grande: ottenere due tranche di finanziamento per la messa a norma della sala accademica e per la messa a norma dell'intera istituzione".

Intervista di Simona Berterame

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