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Risolto il giallo di Treviso, trovata morta Sofiya Melnyk: il suo corpo era in un burrone

E’ con ogni probabilità di Sofiya Melnyk, l’ucraina scomparsa da Cornuda lo scorso 15 novembre, il corpo senza vita trovato in un burrone la vigilia di Natale. Il suo compagno si era suicidato poco dopo la sparizione. Si attendono i risultati dell’autopsia per chiarire le cause del decesso.
A cura di Ida Artiaco
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Era scomparsa nel nulla lo scorso 15 novembre, mentre il suo compagno, Daniel Pascal Albanese, 50 anni, si è suicidato ed è stato trovato morto nella sua abitazione di Cornuda, in provincia di Treviso. Ma per Sofiya Melnyk, 43enne di origine ucraina, non c'è stato nessun lieto fine. Il mistero che era stato alimentato intorno alla sua sparizione è stato risolto alla vigilia di Natale: un cacciatore ha infatti trovato un corpo martoriato in un burrone ai piedi del terzo tornante che sale al Monte Grappa, in provincia di Vicenza, a pochi chilometri dal luogo in cui era cominciato il giallo che, secondo gli investigatori, apparterrebbe proprio a Sofiya.

Il cadavere della donna era rannicchiato in posizione fetale, coperto da un sacco nero e in avanzato stato di decomposizione. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Vicenza e i carabinieri del nucleo investigativo di Treviso. L’area è stata passata al setaccio dai militari del reparto scientifico. Il corpo sarebbe proprio di Sofiya, anche se per l’ufficialità serviranno esami del Dna e autopsia, ma i dubbi degli inquirenti sono pochi.

La scomparsa di Sofiya era stata denunciata da un geologo 70enne emiliano, uno degli amanti della donna. Era il 17 novembre scorso. Pochi giorni dopo il suo compagno, con il quale aveva una relazione da 16 anni, Daniel Pascal Albanese, sul quale erano caduti i primi sospetti, si è suicidato, forse per non sopportare ciò che aveva fatto alla donna. Ma si tratta ancora di ipotesi: qualche elemento più chiaro potrà essere fornito solo dai risultati dell'autopsia, che sarà disposta nelle prossime ore dal sostituto procuratore Giulio Caprarola.

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