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Riforma Rai alla Camera, opposizioni sul piede di guerra

Dopo l’approvazione al Senato della Repubblica, il disegno di legge sulla Rai. Durissimo il giudizio delle opposizioni, con il M5S che prepara l’ostruzionismo.
A cura di Redazione
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Come noto, è in discussione alla Camera dei deputati il disegno di legge “Riforma della Rai e del servizio pubblico radiotelevisivo”. Si tratta del provvedimento, a firma del ministro dello Sviluppo Economico Guidi e del ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan, che riforma il servizio pubblico, modificando il testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177, ridefinendo le tempistiche del contratto nazionale di servizio (che avrà durata quinquennale) e confermando la struttura delle redazioni locali e nazionali per le “produzioni specifiche”, e inoltre ridefinisce il modello della governance della Rai (qui la nostra scheda).

Il disegno di legge è stato già approvato dal Senato della Repubblica, ma è stato abbondantemente modificato dal lavoro della Commissione, tanto che per l’approvazione sarà necessario un nuovo passaggio parlamentare a Palazzo Madama. Il Governo, anche per questo motivo, proverà ad accelerare i tempi, in modo da arrivare all’approvazione definitiva del testo entro la fine di novembre.

Una scelta di metodo che, assieme ai tanti rilievi sul merito, ha provocato la dura reazione dell’opposizione. Il Movimento 5 Stelle, in particolare, potrebbe scegliere la via dell’ostruzionismo, ribadendo la propria contrarietà al disegno di legge, soprattutto per quel che concerne la governance e la nuova struttura del canone (che dovrebbe essere comunque formalizzata in sede di legge di stabilità, considerando che il senato aveva già negato la delega in materia al Governo).

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