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Zona rossa o zona bianca, quali Regioni rischiano e dove invece si può riaprire

L’ingresso in zona rossa potrebbe scattare automaticamente superati i 250 casi di Covid-19 ogni 100mila abitanti nell’incidenza a 14 giorni. I presidenti delle Regioni non sono d’accordo con la proposta del Comitato tecnico scientifico, che colorerebbe di rosso quasi mezza Italia: 7 Regioni sono oltre la soglia, 4 a un soffio. Tra le ipotesi c’è anche la zona bianca, ma solo con Rt inferiore a 0,5, un traguardo che, al momento, sembra davvero lontanissimo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Dalla zona bianca alla zona rossa. Sono ore caldissime per le decisioni che il Governo deve prendere, con un nuovo Dpcm in arrivo che, oltre a stabilire le misure restrittive per le prossime settimane, potrebbe anche cambiare il criterio con cui si deciderà il colore delle Regioni. Si tratta ancora di indiscrezioni, nulla di certo, ma potrebbe scattare un nuovo automatismo per stabilire l'ingresso in zona rossa di un determinato territorio. La richiesta arriverebbe dal Comitato tecnico scientifico: superati i 250 casi di Covid-19 ogni 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni, scatterebbe automaticamente la zona rossa. L'idea non piace per niente ai governatori, con Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni, che ha già smentito che l'ipotesi sia sul tavolo. Così verrebbero penalizzate le Regioni che fanno più tamponi, è la critica più diffusa. Ma è certo che, in caso si utilizzasse il parametro, sarebbero moltissime le Regioni che entrerebbero subito in zona rossa. Tra le ipotesi che circolano c'è anche quella di una zona bianca, nella quale andrebbero a finire le Regioni con una migliore situazione epidemiologica. Ma siamo sempre nel campo delle idee: c'è del concreto o è una speranza da concedere ai governatori? Sta di fatto che il criterio per diventare bianchi sarebbe l'indice Rt inferiore a 0,5, una soglia che oggi sembra molto difficile da raggiungere in tempi brevi.

Zona rossa: quali Regioni rischierebbero con il nuovo criterio

Se entrasse in vigore il nuovo criterio nell'automatismo per l'ingresso in zona rossa, a rischiare sarebbero molte Regioni, alcune delle quali oggi sono addirittura in zona gialla. Secondo i dati riportati dall'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, aggiornato al 3 gennaio, il Veneto ha il valore più alto in Italia: 927,36 positivi per 100mila abitanti in 14 giorni. L'incidenza supera il valore di 250 – che sarebbe ipoteticamente la soglia oltre la quale si entrerebbe in zona rossa – anche in Emilia Romagna (459,09), Friuli Venezia Giulia (362,16), Lazio (303,18), Marche (352,34), Provincia autonoma di Bolzano (374,19), Provincia autonoma di Trento (291,48) e Puglia (318,34). Ad un soffio dal superare la soglia ci sono anche Liguria (235,37), Lombardia (241,77), Sicilia (246,56) e Umbria (243,10). Il valore più basso, in Italia, lo ha la Toscana: 147,98.

Il dato in discussione è quello riportato nell'ultima colonna a destra
Il dato in discussione è quello riportato nell'ultima colonna a destra

Le Regioni che potrebbero ambire alla zona bianca

L'ipotesi zona bianca sarebbe, allo stesso modo, in discussione: misure restrittive azzerate, tranne che per distanziamento, mascherine e in generale le norme antiassembramento. Insomma, un passo verso il ritorno alla normalità, più o meno quanto successo la scorsa estate. In questo caso, però, il criterio per diventare zona bianca sarebbe avere l'indice Rt sotto al valore 0,5. Un obiettivo che al momento sembra quasi irraggiungibile per la maggior parte delle Regioni, considerando anche che da settimane l'indice di trasmissibilità del virus sta risalendo un po' ovunque. Le più vicine sarebbero Basilicata (0,83), Campania (0,83), Provincia di Bolzano (0,81) e Provincia di Trento (0,85). Lontanissime invece Lombardia (1,27), Molise (1,27) e Calabria (1,14). Nella media le altre: Abruzzo (0,9), Emilia Romagna (1,05), Friuli Venezia Giulia (0,91), Lazio (0,98), Liguria (1,02), Marche (0,93), Piemonte (0,95), Puglia (1), Sardegna (1,02), Sicilia (1,04), Toscana (0,9), Umbria (1,01), Valle d'Aosta (1,07) e Veneto (0,97).

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