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Taglio dei parlamentari, raccolte le firme per il referendum: decisivo il soccorso della Lega

I promotori del referendum sul taglio dei parlamentari hanno raccolto le 64 firme necessarie per poter depositare il quesito in Cassazione. Decisivo il sostegno di alcuni esponenti della Lega che hanno “ampiamente” rimpiazzato i parlamentari di Forza Italia che ieri hanno ritirato la loro firma.
A cura di Stefano Rizzuti
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Le firme sono state trovate e il referendum sul taglio dei parlamentari si farà. O, quantomeno, è stato chiesto. Dopo le defezioni dell’ultima ora registrate ieri – si sono tirati indietro, in particolare, alcuni esponenti di Forza Italia – i promotori del referendum sul taglio dei parlamentari sono riusciti a trovare le 64 firme necessarie per poter presentare il quesito in Cassazione: le firme raccolte, alla fine, sono state 71. L’aiuto fondamentale per arrivare al numero di firme necessario è arrivato, secondo quanto si apprende, da alcuni esponenti leghisti. La raccolta firma, dunque, raggiunge il suo scopo anche grazie a sei parlamentari del Carroccio. Nel pomeriggio i promotori sono andati in Cassazione per depositare il quesito. La consegna delle 71 firme doveva avvenire tassativamente entro il 12 gennaio. In ogni caso ora gli organizzatori della raccolta firme si dicono tranquilli e sostengono che coloro i quali hanno ritirato la firma ieri sono stati “ampiamente” rimpiazzati. Inoltre, spiegano ancora, si sono uniti non solo gli esponenti leghisti, ma anche quelli di altre formazioni, a partire da alcuni esponenti di Forza Italia. Tanto che secondo Cangini (primo sostenitore di questa iniziativa) hanno aderito esponenti di tutti i gruppi, tranne che di Fratelli d'Italia.

Ieri erano stati quattro senatori di Forza Italia a ritirare la loro firma: si tratta di esponenti che fanno riferimento all’area interna al partito guidata da Mara Carfagna. Che oggi spiega anche il perché di questa decisione da parte degli eletti che a lei fanno riferimento: “Quello sul taglio dei parlamentari è un referendum salva-poltrone. È un vero e proprio trucchetto, che ha come unico obiettivo quello di costringere gli italiani a eleggere nuovamente mille parlamentari, anziché seicento. Per questo ai colleghi senatori che mi hanno chiesto un parere ho detto: non prestatevi a un giochino di palazzo che screditerà la politica, squalificherà Forza Italia, resusciterà il populismo. La riduzione dei parlamentari è stata approvata con il sì di Forza Italia appena tre mesi fa, dopo quattro letture. Chi vuole il referendum per rimandare il taglio dei parlamentari lo dica apertamente, ci metta la faccia e non utilizzi giochi di palazzo”.

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