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Taglia di 15 milioni di dollari del gruppo Wagner, Crosetto ora smentisce: “Non mi sento minacciato”

Ieri il Foglio ha parlato di una taglia da 15 milioni di dollari sul ministro Crosetto messa dal gruppo Wagner. Oggi, più di 24 ore dopo, il ministro ha detto di non essere informato di alcuna taglia. Sarebbe un’altra delle notizie false sulla brigata paramilitare russa diffuse negli ultimi giorni.
A cura di Luca Pons
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Non c'è nessuna taglia del gruppo Wagner sul ministro della Difesa Guido Crosetto. A dirlo è lo stesso ministro, in un tweet arrivato più di ventiquattr'ore dopo la pubblicazione della notizia da parte del quotidiano Il Foglio e la sua diffusione sui maggiori quotidiani nazionali. "Lo voglio ribadire per non alimentare un ulteriore, inutile, motivo di scontro: non mi sento minacciato e sono certo che non ci siano taglie o altro, su di me", ha scritto Crosetto sui social. "Se ci fossero stati rischi o minacce reali di tale gravità, ne sarei certamente stato informato e non è mai accaduto".

La notizia circolata ieri, invece, parlava di una taglia da circa 15 milioni di dollari che il gruppo paramilitare russo Wagner avrebbe messo sul ministro della Difesa italiano. La comunicazione al ministero – quella che Crosetto ha poi smentito – sarebbe arrivata già la settimana scorsa, prima degli scontri verbali tra Crosetto e il capo del gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin. La taglia sarebbe stata fissata in seguito a una decisione dell'ex presidente russo, Dmitri Medvedev, che la ricostruzione del Foglio definiva "ossessionato" verso "l'ingratitudine dell'Italia nei confronti di chi, come la Russia, avrebbe soccorso Roma" durante la pandemia da Covid-19.

Cosa è successo davvero tra il ministro Crosetto e il gruppo Wagner

Smentito questo retroscena, sugli scambi tra Guido Crosetto e la brigata russa Wagner resta solo ciò che è pubblicamente noto. Il ministro ha parlato del gruppo Wagner all'inizio di questa settimana, lunedì 13 marzo, quando ha affermato che c'è un legame tra l'aumento degli arrivi di migranti in Italia e l'attività dei paramilitari russi in Africa: "Mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni Paesi africani".

Infatti, secondo i dati del ministero dell'Interno gli arrivi dall'inizio del 2023 sono triplicati rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. Il ministro Crosetto ha spiegato questo aumento anche con l'attività del gruppo Wagner, parlando di un "fronte sud europeo" nello scontro globale con la Russia che "sta diventando ogni giorno più pericoloso", e chiedendo che "i Paesi più esposti a ritorsioni di vario tipo "come aprire i ‘rubinetti' dell'immigrazione da parte di alcuni Stati" non vengano "lasciati soli".

A questa affermazione ha risposto Prigozhin, che guida il gruppo Wagner, insultando il ministro e scrivendo: "Crosetto dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi, che probabilmente non è riuscito a risolvere. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci".

La teoria di Crosetto, che è stata ripresa anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani e da altri esponenti della maggioranza, è stata criticata da tutta l'opposizione come una teoria del complotto. In effetti, fonti qualificate del Copasir hanno confermato a Fanpage.it che non ci sono prove, né in report né in documenti, che dimostrano un legame arrivo tra il gruppo Wagner e i trafficanti per aumentare le partenza dal Nord Africa con lo scopo di portare una destabilizzazione in Europa e in Italia.

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