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Stato di emergenza, Conte precisa: “Proroga non vuol dire un ritorno al lockdown”

Giuseppe Conte interviene alla Camera sulla proroga dello stato di emergenza, e chiarisce: “Se non si condivide la necessità di prorogare lo stato di emergenza lo si dica chiaramente in modo franco, ma non si faccia confusione con la popolazione, perché oggi, leggendo alcune pagine e alcune risposte sui social, c’è qualche cittadino che è stato convinto che la proroga dello stato di emergenza significhi tornare al lockdown, che significhi misure più restrittive dal primo agosto. Non è affatto così”.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo l'intervento di ieri in Senato, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è recato oggi alla Camera per ripetere di fronte ai deputati le ragioni per cui il governo intende prorogare lo stato di emergenza a causa dell'epidemia di coronavirus. A Montecitorio Conte ha sottolineato come ci siano stati dei fraintendimenti nel dibattito svoltosi ieri: "Se non si condivide la necessità di prorogare lo stato di emergenza lo si dica chiaramente in modo franco, ma non si faccia confusione con la popolazione, perché oggi, leggendo alcune pagine e alcune risposte sui social, c'è qualche cittadino che è stato convinto che la proroga dello stato di emergenza significhi tornare al lockdown, che significhi misure più restrittive dal primo agosto. Non è affatto così", ha affermato in aula.

Lo stato di emergenza non va quindi confuso con l'introduzione di nuove misure restrittive che limitano la libertà dei cittadini. E Conte ha chiamato in causa l'opposizione per aver strumentalizzato il dibattito, accusando il governo di voler tenere sotto scacco i cittadini e zittire allo stesso tempo le forze politiche che non fanno parte della maggioranza. "Non sto dicendo che è preclusa una valutazione politica, anzi siete chiamati a farla in questa sede. Voglio dire che il governo sta operando questa valutazione sulla base di istanze organizzative, operative, non certo perché si vuole fare un uso strumentale come qualcuno si è spinto ad affermare, perché ad esempio si vuole assumere un atteggiamento liberticida, si vuole reprimere il dissenso, si vuole tenere la popolazione in uno stato di soggezione. Sono affermazioni gravi, che non hanno nessuna corrispondenza con la realtà", ha chiarito il presidente del Consiglio.

Il governo aveva affermato di voler prorogare lo stato di emergenza fino al prossimo 31 ottobre, ma il Senato ieri ha votato una risoluzione di maggioranza che lo prolungherebbe fino al prossimo 15 ottobre. "Il governo si atterrà a questa indicazione temporale", ha detto Conte, nel caso in cui anche la Camera dovesse votare in modo positivo quella stessa risoluzione.

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