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Sicilia in zona gialla domani, quali Regioni rischiano di cambiare colore dalla prossima settimana

Da domani, 30 agosto, la Sicilia tornerà in zona gialla. È la prima Regione dalla fine di giugno a lasciare la zona bianca, ma altre potrebbero seguirla molto presto. Ci sono, infatti, almeno due Regioni che potrebbero finire in zona gialla dal 6 settembre a causa dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica dei loro ospedali.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Da domani, lunedì 30 agosto, la Sicilia tornerà in zona gialla. Si tratta della prima Regione che cambia colore dalla fine di giugno, quando tutta l'Italia è diventata – poco alla volta – zona bianca. Per due mesi tutta la penisola è stata nella fascia più chiara, con meno restrizioni rispetto alle altre. Discoteche a parte, le attività sono ripartite tutte in zona bianca, anche se con i protocolli di sicurezza da seguire e i limiti di capienza ad esempio per gli eventi. Ora, dopo un'estate di relativa libertà, tornano i colori e torna la zona gialla. La Sicilia, infatti, potrebbe essere solo la prima Regione a cambiare colore, perché in diverse rischiano per incidenza e terapie intensive. Non da domani, certo. L'ordinanza del ministro Speranza è stata firmata venerdì: dal 30 agosto in zona gialla ci andrà solo la Sicilia. Ma già dal lunedì successivo, il 6 settembre, potrebbe essere in buona compagnia.

Quali Regioni possono andare in zona gialla dal 6 settembre

A partire da lunedì 6 settembre altre Regioni potrebbero seguire la Sicilia in zona gialla. Fondamentali saranno i dati dell'occupazione dei posti letto d'ospedale in terapia intensiva e in area medica, i due parametri decisionali che da qualche settimana sono stati scelti per determinare i colori delle Regioni. Per entrare in zona gialla bisogna superare il limite del 10% dei posti occupati in rianimazione e del 15% negli altri reparti, contemporaneamente. Per la zona arancione la soglia sale rispettivamente a 20% e 30%, per la zona rossa a 30% e 40%. Secondo i dati Agenas, aggiornati a ieri, c'è almeno una Regione oltre le soglie della zona gialla:

  • Abruzzo: 7% terapia intensiva, 6% area medica
  • Basilicata: 0% terapia intensiva, 12% area medica
  • Calabria: 9% terapia intensiva, 16% area medica
  • Campania: 4% terapia intensiva, 9% area medica
  • Emilia Romagna: 5% terapia intensiva, 5% area medica
  • Friuli Venezia Giulia: 6% terapia intensiva, 3% area medica
  • Lazio: 8% terapia intensiva, 7% area medica
  • Liguria: 6% terapia intensiva, 5% area medica
  • Lombardia: 3% terapia intensiva, 5% area medica
  • Marche: 8% terapia intensiva, 7% area medica
  • Molise: 0% terapia intensiva, 5% area medica
  • Piemonte: 2% terapia intensiva, 3% area medica
  • Puglia: 5% terapia intensiva, 9% area medica
  • Sardegna: 10% terapia intensiva, 15% area medica
  • Sicilia: 11% terapia intensiva, 21% area medica
  • Toscana: 8% terapia intensiva, 8% area medica
  • Umbria: 8% terapia intensiva, 7% area medica
  • Valle d'Aosta: 0% terapia intensiva, 2% area medica
  • Veneto: 5% terapia intensiva, 3% area medica
  • Provincia autonoma di Bolzano: 5% terapia intensiva, 4% area medica
  • Provincia autonoma di Trento: 0% terapia intensiva, 5% area medica

Oltre alla Sicilia – che è ampiamente sopra la soglia 10% terapie intensive e 15% area medica, con 11% e 21% – ha superato i parametri per la zona gialla anche la Sardegna: se dovesse confermare nei prossimi giorni l'andamento (il monitoraggio del venerdì prende in considerazione i dati del martedì), finirebbe in zona gialla dal 6 settembre. Rischio altissimo anche per la Calabria, che si ritrova con il 9% dei posti letto in terapia intensiva occupati e il 16% in area medica.

Cosa cambia in zona gialla: tutte le regole da rispettare

In zona gialla, in verità, le restrizioni sono poche in più. Con i decreti legge varati dal governo in primavera – quelli che hanno contribuito a creare il calendario delle riaperture – le misure restrittive nella fascia gialla sono progressivamente decadute. Non ci sarà nessun coprifuoco, che dal 21 giugno è stato eliminato in zona gialla, né misure che limitano gli spostamenti. Stesso discorso per quanto riguarda le attività: nessun obbligo di chiusura. Le differenze tra zona gialla e zona bianca sono praticamente due: in zona gialla è obbligatoria la mascherina ovunque, anche all'aperto, e torna il limite di quattro persone non conviventi al tavolo di bar e ristoranti (sia dentro che fuori). In zona bianca, invece, la mascherina non è più obbligatoria all'aperto ormai da due mesi e al ristorante il limite al tavolo non c'è all'esterno, mentre all'interno è di sei persone.

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